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Omicidi Stadera / Via Francesco Brioschi

Ragazzina di 19 anni uccisa a coltellate in casa: fermato un 39enne, è un tramviere Atm

È successo nella mattinata di mercoledì in un appartamento di via Brioschi a Milano

Una ragazza di 19 anni esanime sul pavimento in un lago di sangue, uccisa con oltre dieci coltellate. Nello stesso appartamento un uomo e una donna, marito e moglie: Alessandro Garlaschi, tramviere Atm di 39 anni e la sua compagna. È la scena di un omicidio avvenuto nella mattinata di mercoledì 7 febbraio in un appartamento di via Brioschi 93 a Milano (zona Stadera).

Omicidio in via Brioschi (Foto Mesa Paniagua/MilanoToday)

Non è ancora chiaro cosa sia successo dentro a quell'abitazione al secondo piano della scala 11 di un palazzo di dipendenti Atm, dove ha trovato la morte Jessica Valentina Faoro. Sul caso sta indagando la questura di Milano, sul posto con gli agenti della squadra mobile e della scientifica; segue il caso la pm Cristina Roveda. Non sono ancora chiari i rapporti tra la 19enne e la coppia che la stava ospitando, secondo quanto riferito da alcuni vicini a MilanoToday sembra che la giovane lavorasse da alcuni giorni come donna delle pulizie all'interno della loro abitazione.

Video: agenti e magistrati sulla scena del crimine

La dinamica dell'omicidio non è ancora chiara ma sembra che tutto sia avvenuto quando l'uomo era solo con la ragazza: la giovane avrebbe respinto le sue avances e lui si sarebbe scagliato contro di lei colpendola con diversi fendenti. Successivamente sarebbe andato nel panico e avrebbe anche tentato di bruciare il cadavere, tentato di tagliarsi i polsi e, infine, gettato il coltello nei bidoni della pattumiera. La versione del 39enne, invece, stando alle prime dichiarazioni fatte agli inquirenti, è che c'è stata "una colluttazione mentre lei mi stava per fare un'iniezione per il diabete".

Durante la mattinata, secondo quanto appreso da MilanoToday da alcuni vicini, marito e moglie avrebbero litigato furiosamente. "Ho fatto un guaio grosso", avrebbe poi detto l'uomo passando in portineria. La polizia sta passando al setaccio tutti i cestini del condominio alla ricerca di un'arma bianca. La moglie del 39enne è stata portata via in lacrime per essere interrogata dagli inquirenti. A metà pomeriggio anche Garlaschi è stato accompagnato in questura. Sentito dagli inquirenti avrebbe fatto parziali ammissioni.

La coppia

Il tramviere e la moglie sono stati descritti dai condomini come "persone schive". "Abitavano in un altra scala, si sono trasferiti qui da qualche tempo, forse perché con i vecchi vicini c'erano stati alcuni screzi", ha raccontato un condomino che li conosce. Parole simili sono state usate da alcuni suoi colleghi tramvieri che, interpellati da MilanoToday, hanno riferito che il 39enne era famoso all'interno di Atm per l'alto tasso di incidenti: "Se credeva di avere ragione, non si fermava. Famoso l'incidente con la polizia locale in via Lanza, quando ha buttato il tram contro una pattuglia dei ghisa. Ma ha distrutto Porsche e auto in giro. Si rifiutava di guidare il tram se non era tutto perfetto, come voleva lui".

L'azienda — sempre secondo quanto riferito dai colleghi — lo avrebbe anche obbligato a lasciare il suo posto da conducente. Non solo: avrebbe avuto anche una storia d'amore travagliata con una sua collega che, dopo la fine del rapporto e stanca dei suoi atteggiamenti, si sarebbe rivolta alle forze dell'ordine.

La vittima

Jessica, invece, sembra che avesse una storia difficile alle spalle. Un suo ex compagno di scuola ha spiegato che era una giovane solare ma con una storia familiare difficile, inoltre avrebbe vissuto per un periodo in una casa famiglia della zona. La sua pagina Facebook è piena di appelli per ritrovare cani e gatti scomparsi, oltre a foto del suo amato cane e immagini di lei con il suo ragazzo, l’ultima pubblicata poche ore prima dell’omicidio con la didascalia "El Niño amore mio".

La strage di via Brioschi

Via Brioschi è un indirizzo che porta alla mente un'altra tragedia, quella del 12 giugno 2016. In quell'episodio Giuseppe Pellicanò fece esplodere il terzo piano di una palazzina causando la morte della moglie e di due vicini di casa e ferendo gravemente le due figlie di 7 e 11 anni. Per aver provocato l'esplosione l'uomo è stato condannato all'ergastolo lo scorso giugno.
 

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