Ragazzo ucciso a coltellate in viale Monza, il presunto killer "Non ricorda nulla"
Il 47enne fermato per l'omicidio è stato interrogato dagli inquirenti. Il suo avvocato: "Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non ricorda nulla dei fatti"
Si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio A. H., l'egiziano di 47 anni fermato dalla polizia per l'omicidio di Milad Sheker Camel Gerges, il 30enne accoltellato a morte in un condominio al civico 101 di Viale Monza a Milano nella notte tra lunedì e martedì 6 agosto. L'avvocato del 47enne, Gilberto Pennisi, inoltre ha fatto sapere che il suo cliente "non ricorda nulla dei fatti".
Non sono ancora chiari, inoltre, i motivi che hanno portato all'aggressione che è stata ripresa da una telecamera che puntava verso il ballatoio dell'abitazione in cui vittima e aggressore vivevano con altri quattro connazionali. Non è escluso che il presunto killer abbia agito per una sorta di raptus, "Non risulta che sia o fosse in cura per problemi psichici. È un aspetto che si valuterà in un prossimo futuro", ha precisato il difensore.
Un altro coinquilino, un coetaneo della vittima, è indagato per concorso in omicidio ma sua posizione sembra essere molto marginale: sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati perché dalle immagini delle telecamere di sorveglianza non era molto chiaro il suo atteggiamento. Ma, in realtà, stando agli investigatori, si è trattato proprio di una delle persone che poi ha chiamato i soccorritori e che anzi ha collaborato sul momento.
Video: ecco l'arrivo dei primi soccorritori e della polizia
L'omicidio di viale Monza
Tutto si è consumato nella notte tra lunedì e martedì 6 agosto quando il 30enne, al culmine di una furibonda lite, è stato raggiunto da tre tra la parte alta del torace e il collo. Erano stati i condomini, intorno alle 4.30, a chiamare la polizia e il 118, ma i sanitari una volta arrivati sul posto non avevano potuto fare altro che constatare il decesso.