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Cronaca Mesero

Esab, aggiornato ad oggi l'incontro di ieri tra sindacati e azienda

Aggiornato ad oggi l’incontro tra i sindacati e l’azienda. I rappresentanti dei lavoratori hanno presentata un’altra proposta ad Esab, dopo quella della società di ieri. Intanto i sei operai continuano a stare sul tetto: “Non cediamo” fanno sapere

Dopo la contro-proposta presentata dai vertici di Esab ieri, i sindacati si sono fatti avanti con una nuova proposta, la loro seconda. Il documento ora deve essere tradotto a Londra, alla casa madre dell’azienda di Mesero, per essere valutata.

La riunione iniziata ieri quindi è stata aggiornata ad oggi. La trattativa sembra comunque ad un punto morto, perché le richieste dei sindacati continuano ad essere le stesse: ricollocazione degli operai che rimarranno senza lavoro, la reindustrializzazione dell’area dello stabilimento e sostegni economici per cassa integrati e prepensionati.

Intanto gli operai sul tetto fanno sapere di non avere nessuna intenzione di cedere: “Noi andiamo avanti, i ragazzi non cedono” dice il delegato sindacale che si trova con loro in cima alla fabbrica.
A vigilare sui manifestanti una camionetta dei carabinieri.

Aggiornato alle 10.28 del 10 settembre

La Esab ha presentato una controproposta agli operai, in risposta a quella presentata dai lavoratori durante gli incontri dell’altro ieri.

Nelle ultime quattro ore infatti, azienda e sindacati si sono di nuovi trovati per trattare al comune, che per ragioni di sicurezza rimane off limits.

Secondo alcune indiscrezioni l’azienda avrebbe messo sul piatto la cassa integrazione, e una integrazione con incentivi di circa 18mila euro lordi in due anni. Per quanto riguarda la deindustrializzazione dell’area, l’azienda sarebbe lontana dalle posizioni degli operai.

Aggiornato alle 14.51 del 9 settembre


Ancora un giorno, l’ottavo, sul tetto della loro fabbrica per i sei operai della Esab, che protestano contro la mobilità e la delocalizzazione in paesi dell’est della produzione. Continua anche il presidio degli altri lavoratori, davanti al cancello dello stabilimento.

Dopo le trattative fallite due giorni fa, gli operai sono ancora in attesa di capire che cosa c’è nel loro immediato futuro, ma intanto hanno aperto un canale a loro dedicato su Facebook, il popolare social network.

Il gruppo si chiama “Quelli del tetto” e la presentazione è molto chiara: “Basta con le speculazioni, basta con le aziende che vanno nei paesi dell'est e chiudono in Italia, lasciando migliaia di famiglie senza un reddito. Gli operai saliti sul tetto della Esab lottano non solo per se stessi ma anche per portare all'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica un problema grave, quello delle migliaia di persone che stanno perdendo il posto di lavoro a causa delle politiche del profitto a tutti i costi delle aziende e per costringere le istituzioni a fare qualcosa per fermare questo fenomeno”. (Per chi volesse visitarlo: https://www.facebook.com/group.php?gid=156712851071).

Intanto gli operai continuano a movimentare anche il loro blog  (https://www.quellideltetto.blogspot.com/), dove tengono un diario quotidiano degli sviluppi della protesta: “Ottavo giorno, ore 8:30. Ieri sera è venuta a trovarci Valentina e ci ha rassicurato sulle condizioni del papà (colpito da infarto durante il presidio, ndr). Siamo felici. Gigi è fuori pericolo, ha vinto la sua battaglia, ora tocca a noi. Il cielo è coperto, non promette niente di buono... Stanotte ha fatto di nuovo freddo, iniziamo a preoccuparci per il maltempo. Se anche oggi non si raggiunge un accordo dobbiamo adoperarci alla Mc Gyver per proteggerci da freddo e pioggia, noi non molliamo” si legge.
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