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L'idea

L'orologio con cui le donne possono segnalare violenze e aggressioni

L'idea dei carabinieri: consegnare alle donne più a rischio uno smartwatch con cui fare partire una segnalazione di pericolo

Si chiama 'Mobile Angel' il progetto dell'arma dei carabinieri avviato a Napoli in via sperimentale che, ora, arriva anche a Milano e Torino. Consiste nel fornire uno smartwatch alle donne che ne fanno richiesta: è configurato per lanciare allarmi ed è collegato con la centrale operativa dei carabinieri. L'apparecchio è dotato di localizzatore. Per il momento nei capoluoghi piemontese e lombardo ne arriveranno 15, che saranno consegnati ad altrettante donne individuate d'intesa con l'autorità giudiziaria (in particolare con il dipartimento tutela soggetti deboli).

Basterà un tocco sul dispositivo, in caso di aggressione o pericolo, per fare arrivare i carabinieri in pochi minuti. Ma l'apparecchio è anche in grado di riconoscere movimenti bruschi e innaturali: in questo caso fa partire la segnalazione da solo. "Il senso di questa iniziativa è quello di far sapere alle donne che non sono sole", ha commentato Iacopo Mannucci Benincasa, comandante provinciale dei carabinieri di Milano.

"Il progetto Mobile Angel mette a disposizione dei carabinieri uno strumento per intervenire con tempestività permettendo, allo stesso tempo, di accrescere la percezione di sicurezza da parte delle donne che hanno subito violenze, nella consapevolezza di poter ricevere immediato soccorso in caso di emergenza. In questo modo, le vittime hanno la possibilità di ritrovare la fiducia necessaria a riappropriarsi della propria vita e dei propri spazi di libertà", si legge in una nota del comando provinciale dei carabinieri di Milano.

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