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Cronaca

Russia a Expo: imprese italiane non pagate, interviene l'ambasciata

Alti canali diplomatici per chiudere l'incredibile vicenda delle imprese edili coinvolte nella costruzione del padiglione russo a Expo 2015

Non è ancora finita l'odissea di alcune imprese italiane che - dopo avere lavorato per la costruzione del padiglione della Russia a Expo - non sono state pagate. La questione era scoppiata a giugno 2015. Nove imprese non pagate per circa un milione di euro. La vicenda coinvolgerà direttamente le ambasciate.

La storia: Rvs Holding, società di diritto russo che gestisce la partecipazione della Federazione russa all'esposizione universale, ha affidato a varie imprese italiane la costruzione del padiglione ma poi ha avanzato contestazioni per lavori incompleti e difettosi, quindi non ha pagato le imprese. Una perizia del tribunale di Milano ha però dato torto a Rvs Holding. Tra le contestazioni anche alcune assurdità: ad una impresa che si occupa di finiture d'interni è stata contestata la realizzazione 'scadente' di una parte di copertura del tetto.

Bruno Pasquino, commissario generale di Expo, ha affermato di avere coinvolto l'ambasciata italiana a Mosca per tentare di risolvere il problema per via diplomatica, dopodiché saranno inevitabili le vie legali. Per ora l'unica impresa che è riuscita ad ottenere un accordo con Rvs Holding è la Coiver Contract di Cormano. Le altre aspettano ancora.

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