Caso La Russa jr, il padre della ragazza: "Consegnino la Sim"
Al ragazzo è stato sequestrato il telefono ma non la Sim card, perché 'coperta' da immunità parlamentare
"Vogliono nascondere qualcosa". Questo il sospetto espresso dal padre della ragazza che ha denunciato Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, per violenza sessuale, dopo che al giovane è stato sequestrato il telefonino ma senza Sim, visto che quest'ultima, poiché intestata a una società riconducibile al padre è 'coperta' da immunità parlamentare.
"Prendo atto della mancata spontanea consegna della sim del telefono coinvolto - ha detto il genitore -. Vista la delicatezza degli eventi, ritengo che questo fatto sia la dimostrazione di una volontà di nascondere qualcosa". Di qui la richiesta del papà della 22enne che anche la scheda dello smartphone venga consegnata "spontaneamente".
Affinché la Sim venga sequestrata, come previsto dalla Costituzione, la Procura dovrebbe chiedere autorizzazione a Palazzo Madama. "Senza entrare nel merito dell'indagine ancora coperta da segreto istruttorio, ho appreso dai giornali del sequestro dell'apparato in uso al ragazzo - ha detto invece l'avvocato della ragazza, Stefano Benvenuto -. Confido che ogni passo venga compiuto in rispetto anche all'art 68 della carta costituzionale laddove viene imposta una specifica autorizzazione alla Camera al fine di procedere a eventuali sequestri attinenti comunicazioni, conversazioni riguardanti membri del Parlamento". "Ciò lo evidenzio - ha aggiunto il legale - solamente affinché venga fugato qualunque rischio di inutilizzabilità nel processo di merito. Confido certamente nel costante operato della magistratura".