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Il nerd che cucca: nascono come funghi le pagine "Spotted"

È scoppiata la moda delle pagine "spotted": fanpage su Facebook per rintracciare studenti dell'università

Università: luogo di studio, ma anche di incontri. Sono tante le storie che iniziano tra banchi delle aule, delle biblioteche e sotto le volte dei chiostri. Una volta gli studenti attendevano la pausa caffè per conoscere una persona, prima di "buttarsi" inventavano qualche scusa per attacare bottone. Ma oggi — giudicate voi se purtroppo o per fortuna — siamo nell'era dei social network e approcciare alla macchinetta sembra essere roba da paleolitico.

Meglio farsi avanti sui social network. Ma in che modo? Impossibile trovare una persona se non conosciamo il suo nome o non abbiamo amici in comune. Per questo sono nate, e si stanno diffondendo a macchia d'olio, le pagine Spotted: che in italiano si traduce con "avvistato".

È un meccanismo semplice, basato su una fanpage di facebook. Gran parte degli studenti delle università milanesi ha creato una pagina sul più popolare dei social network con il nome Spotted seguito dal nome dell'università. Esite "Spotted Bocconi", la prima: nata lo scorso 8 febbraio. Esistono, inoltre, "Spotted Cattolica", "Spotted Polimi" e "Spotted Unimi". Tutte nate nell'arco di due mesi.

È un fenomeno nuovo, "scoppiato" a fine del 2012. In italia si sta diffondendo rapidamente in questi giorni. La pagina "Spotted Unimi" — per fare un esempio —, in soli sei giorni, ha ricevuto più di tremila "Mi piace".

Il tutto è molto semplice. Se non si ha il coraggio di approcciare a prima vista basta scrivere all'amministratore della pagina che leggerà il vostro annuncio e lo pubblicherà in bacheca. Se avete fortuna lo leggerà un conoscente di colei o colui che state cercando e vi scriverà il nome. Funziona veramente. Al politecnico di Milano un ragazzo ha scritto all'admin della pagina: "Meravigliosa ragazza dal ciuffo bianco alla Rogue degli X-Men (e non alla Tempesta, come si ostinano a dire i miei amici…) che allieti i miei pranzi e i miei pomeriggi di studio nell'aula microonde… Cavolo, hai davvero stile". Sotto un utente gli ha suggerito il nome della ragazza cercata: "Si chiama Martina, nel caso".

Dichiarazioni, ma anche prese in giro sui generis. O anche lamentele, come scrive un frequentatore della mensa di Santa Sofia dell'Università degli Studi: "Il sapore della zucchina ripiena che continua a riproporsi… pietà!".

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