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Cronaca Inzago

"Razzismo al parco acquatico": islamici sul piede di guerra

L'Acquaneva di Inzago avrebbe vietato l'uso degli scivoli durante un evento dedicato ai musulmani. Ma la struttura si difende: "Solo una trattativa commerciale"

Razzismo contro i musulmani in un parco acquatico di Milano? E' quanto denuncia Shafir Lorenzini, della comunità islamica italiana. L'associazione Halal consumer, che si occupa di certificare la qualità dei prodotti secondo i dettami della religione islamica, aveva organizzato una giornata al parco acquatico Acquaneva di Inzago (Mi), ma secondo la versione di Halal (e della sua presidente, Basma Farrag) all'improvviso il proprietario della struttura avrebbe alzato di molto il prezzo prestabilito e iniziato ad avere un atteggiamento più ritroso, fino a specificare che i partecipanti (circa 200) non avrebbero potuto usare gli scivoli.

Commenta Lorenzini: "C'è da sempre un atteggiamento di paura e scortesia nei confronti dei musulmani che, pur pagando una struttura, come nel caso dell'acquapark, si vede negare un proprio diritto". Secondo il dirigente, si parla di integrazione ma poi "la si vuol impedire coi fatti". E ora i musulmani chiedono un incontro urgente con il sindaco Giuliano Pisapia.

Radicalmente diversa la versione di Luigi Riva, direttore dell'Acquaneva. Che spiega: "Ci hanno contattati per un preventivo per una giornata con la struttura interamente dedicata a loro. Abbiamo fatto un'offerta commerciale e ci hanno chiesto di abbassare il prezzo. E' così iniziata una trafila infinita al ribasso del prezzo, dove noi abbiamo mollato il colpo e loro a un certo punto hanno iniziato a chiamare minacciando azioni legali".

Secondo l'Acquaneva, dunque, si è trattato solo "di una trattativa commerciale come tante, con un preventivo non accettato. Siamo una struttura multietnica con dipendenti da tutto il mondo, il razzismo non c'entra".

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