Quei viaggi da 1.400 euro per "sparire" da Milano
Un passeur arrestato dalla polizia a Milano. In auto con lui tre migranti in fuga verso la Germania
Quando i poliziotti lo hanno fermato, ha detto di aver preso dei soldi - pochi - per quel lavoro. Ha spiegato di averli presi da qualcuno che neanche conosce davvero, con un solo compito: far sparire quei tre uomini dall'Italia e farli riapparire in Germania.
Un uomo di 28 anni, nato in Liberia ma domiciliato proprio nel paese teutonico, è stato arrestato lunedì pomeriggio a Milano con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dopo essere stato sorpreso mentre trasportava tre migranti siriani nella sua macchina. Per lui i guai sono iniziati poco prima delle 15 in via Livio Cambi, a due passi dalla stazione di Lampugnano, quando una volante ha notato quell'auto con targa straniera con quattro persone a bordo.
Così Milano finisce sulla rotta dei migranti
È bastato poco agli agenti per capire che davanti a loro c'erano un passeur e i suoi tre "clienti", un 22enne, un 20enne e un 23enne tutti sbarcati a metà aprile in Sicilia dopo aver attraversato il Meditarreano su un barcone. Non senza fatica, i giovani siriani alla fine hanno raccontato ai poliziotti di aver pagato 1.400 euro con la speranza di scomparire da Milano senza dare nell'occhio e di arrivare in Germania, dove verosimilmente c'erano dei familiari ad attenderli. Addosso al conducente della macchina gli agenti hanno trovato 270 euro in contanti e alcune PostePay. Messo alle strette, il 28enne ha confessato che per quel viaggio sarebbe stato pagato 450 euro in tutto, una volta arrivato a destinazione. Lui stesso però non ha saputo - o non ha voluto - dire da chi avrebbe intascato quel denaro.
Venti persone ammassate in una stanza in attesa del "game"
Non è la prima volta che Milano finisce sulla rotta dell'immigrazione clandestina. A gennaio scorso i carabinieri avevano fermato due passeur sopresi a viaggiare con dieci migranti ammassati nel retro di un furgone senza acqua né cibo. Poco dopo i militari erano riusciti a risalire all'appartamento in cui gli stranieri aspettavano il viaggio, il "game" come lo chiamavano gli organizzatori. Nel bilocale, al momento del blitz, ne erano stati trovati venti.