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Cronaca

Preso il "ladro fantasma": nascosto sotto un lenzuolo rubava quadri e tele del XVIII secolo

Nei guai il ladro e il suo socio, un appassionato di arte che poi rivendeva i pezzi rubati

Entrava nelle residenze per anziani sfruttando il suo lavoro come impiegato in una società che si occupa proprio di case di riposo. Poi, "trasformandosi" in un fantasma, faceva sparire il bottino e lo consegnava subito al suo socio, che si attivava per piazzarlo sul mercato. 

Due uomini - uno di cinquanta anni e uno di sessantotto, entrambi del Pavese - sono stati denunciati dai carabinieri con le accuse, a vario titolo, di furto aggravato, ricettazione e detenzione illegale di armi. 

Video | Il ladro fantasma in azione

I furti del "fantasma"

Il più giovane, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe il responsabile della sparizione di tre quadri del XVIII secolo e di alcuni faldoni e documenti del 1600: tutta merce rubata - tra luglio e ottobre - da due residenze per anziani di Pavia, la "Santa Margherita" e il "Pio Albergo Pertusati".

L'uomo, incastrato dalle telecamere, riusciva ad accedere agli archivi delle due strutture perché era assunto da una Coop che era a sua volta incaricata dal comune di gestire le due residenze. 

Approfittando del suo lavoro, il cinquantenne avrebbe così compiuto i furti cercando di rendersi irriconoscibile con un passamontagna sul volto e con un lenzuolo bianco addosso, che usava poi per nascondere la refurtiva. 

Il bottino del "ladro fantasma"

L'appassionato ricettatore

Le tele e i documenti rubati sarebbero poi state affidati al 68enne, un pensionato esperto di arte e di antiquariato, che avrebbe cercato di venderli online o nei mercatini di tutto il Nord Italia. 

Due dei tre quadri - "L'Adorazione dei Magi" e "San Domenico che battezza" - sono stati recuperati dai carabinieri nell'ambito della "Operazione Ghostbusters", fantasmi appunto, in una cascina di proprietà del pensionato a San Giorgio Lomellina.

Lì durante le perquisizioni gli investigatori hanno anche scoperto due armi detenute illegalmente dal ricettatore, che pagava una piccola somma al ladro e poi si occupava di piazzare il bottino. Non è escluso, ma ci sono ancora indagini in corso, che la terza tela del trittico - "L'annunciazione" - sia già stata venduta.  

I quadri - secondo quanto riferito dai carabinieri - hanno un valore assicurato di diecimila euro ciascuno, ma un inestimabile valore storico. I fogli dei faldoni - quaranta quelli recuperati, alcuni del 1600 - venivano invece venduti a cinque o dieci euro. 

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