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Lunedì, 11 Dicembre 2023
Il fatto

Paziente dato per morto, ma era vivo e ricoverato in ospedale

L'errore della questura di Milano che ha mandato una Pec al Comune di residenza dell'uomo per chiedere ai parenti di riconoscere la salma. Poi le scuse

Era vivo e vegeto, ricoverato al Fatebenefratelli di Milano per problemi di salute, ma la questura meneghina lo ha letteralmente dato per morto, inviando una Pec al Comune di residenza (Sannicola, in provincia di Lecce) per chiedere che un familiare si recasse in Lombardia per riconoscere la salma. 

L'uomo, un 64enne, si era recato a Milano a metà dicembre per curare una patologia, ma ad un certo punto aveva smesso di comunicare con parenti e amici e il suo telefono risultava sempre spento. Si è poi saputo che lo aveva smarrito, forse addirittura durante il viaggio verso Milano. Questo ha innescato una serie di equivoci ed errori. I parenti dell'uomo si sono messi in contatto con le forze dell'ordine per avere informazioni su di lui, e lo stesso ha fatto il Fatebenefratelli, mettendosi in contatto col commissariato competente (Garibaldi Venezia) per rintracciare i familiari.

L'ospedale ha consegnato al commissariato un modulo di quelli che si utilizzano per richiedere informazioni su persone decedute, ma "sbarrando" la parola "deceduto" e sostituendola con "ricoverato". Una correzione a mano di cui in commissariato non si sono accorti, facendo quindi partire la procedura usuale per le persone decedute.

Quando è arrivata la notizia della morte del 64enne, i parenti hanno iniziato a predisporre il necessario per i funerali. Poi è arrivata la "smentita", che ha risollevato il morale a Sannicola. La questura, dal suo canto, si è già scusata telefonando al fratello del 64enne, dicendosi mortificata per l'errore e mettendosi a disposizione per qualunque necessità.

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