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Cronaca Stadera / Via Francesco Brioschi

Strage di via Brioschi: niente ergastolo per Pellicanò, pena ridotta a 30 anni di carcere

Nell'esplosione provocata dall'uomo sono morte tre persone: la sua ex moglie e due vicini

La Corte d'Assise d'Appello di Milano ha condannato a 30 anni Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario accusato di strage e devastazione per aver causato un'esplosione nel suo appartamento in una palazzo di via Brioschi nella quale, nel giugno 2016, morirono la sua ex compagna Micaela Masella e una coppia di giovani vicini di casa marchigiani, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, e rimasero ferite gravemente le sue due bimbe. I giudici hanno quindi ritoccato la sentenza di condanna all'ergastolo inflitta in primo grado.

Esplosione a Milano, scoppio in via Brioschi - FOTO © MILANOTODAY

La sua legale, Alessandra Silvestri, ha tentato di dimostrare l'incapacità di intendere o volere dell'uomo, nonché una presunta infermità mentale, al momento in cui staccò il tubo del gas della cucina per poi coricarsi sul divano di casa. Secondo una precedente perizia psichiatrica della difesa - contestata dalla procura e dalle parti civili - Pellicanò sarebbe parzialmente incapace di intendere e di volere, perché gravemente depresso. In primo grado, tuttavia, il tribunale non ha accolto questa tesi.

Di recente l'uomo aveva tentato di nuovo di togliersi la vita Giuseppe Pellicanò, il 52enne condannato all'ergastolo in primo grado per aver provocato l'esplosione nell'appartamento di via Brioschi, che causò la morte della moglie, Micaela Masella e di due vicini di casa 27enni, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesioltre al ferimento delle sue due figlie di 11 e 6 anni, rimaste ustionate. Nelle scorse settimane l'uomo, che già prima della tragedia aveva più volte annunciato di voler tentare il suicidio, ha ingerito un alto quantitativo di farmaci, ma si è salvato grazie a una lavanda gastrica.

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