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Cronaca

Milano, la città della speranza medica: in 75mila per guarire

Sono migliaia le persone che, da tutte le regioni d'Italia, scelgono Milano per ricevere cure mediche. Ma la spesa economica per i famigliari è insostenibile. Ecco chi aiuta "i pendolari della salute" a sentirsi a casa

Sono quasi 75mila le persone non residenti  in Lombardia che nel 2011 sono state ricoverate presso la Asl territoriale di Milano. La capitale meneghina oltre ad accogliere ogni giorno lavoratori, studenti  e turisti, è nota anche per ospitare dei visitatori particolari: i pendolari della salute. 

Quando ci si ammala in modo grave e le strutture vicino a casa non sono adeguate o specializzate, non si pensa due volte a fare le valigie e a recarsi a Milano, città conosciuta anche per le sue moderne strutture mediche. Così migliaia di persone, non solo i malati, ma anche i loro parenti, ogni giorno affrontano il viaggio della speranza, speranza di trovare nella capitale lombarda cure e risposte appropriate.

I "pendolari della salute" a Milano

Secondo i dati della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia sono per esempio più di 5mila i campani ricoverati a Milano nel 2011, più di 6mila i pugliesi e, addirittura, più di 9mila i siciliani. Una volta arrivate a destinazione tutte queste persone però  si rendono conto della scarsa offerta di alloggi economici a Milano.

Soluzioni come monolocali in affitto o camere d’albergo sono troppo costose, in molti così non sanno come fare per stare vicino al proprio caro alle prese con la chemioterapia o altre cure impegnative. Tutto ciò è per molte famiglie motivo di grande disagio organizzativo, psicologico ed economico.

Vicino all’ospedale C. Besta o all’Istituto Nazionale dei tumori c’è chi dorme in macchina, a volte anche insieme al parente che deve sottoporsi alla chemio tre volte a settimana. Chi si fa un piccolo giaciglio nei corridoi dell’ospedale. Chi non mangia per risparmiare.

Da anni il privato sociale milanese si è predisposto per dare accoglienza e ospitalità ai malati in terapia e ai loro parenti per alleviare il dolore, l’angoscia e lo sradicamento, tutti problemi che questa situazione comporta. Ci sono infatti molte parrocchie, associazioni e qualche albergo convenzionato che mettono a disposizione posti letto e piccoli appartamenti a basso costo. 

Giovanna viene da Matera, in Basilicata, sua figlia Valeria di 20 anni è affetta da un neuroblastoma, tumore neuroendocrino maligno. Sono costrette a stare a Milano, perché le strutture sanitarie vicino a casa loro sono inadeguate.

«È la seconda volta che questo tumore colpisce mia figlia - spiega a MilanoToday -, la prima aveva solo due anni. Quando siamo arrivati qui io e mio marito non sapevamo davvero come fare per trovare un posto dove dormire. Noi siamo in cinque in casa, ma solo lui lavora, fa la guardia giurata, non possiamo certo permetterci di pagare un affitto o un albergo».

Oggi Giovanna e Valeria sono ospitate presso una delle strutture dell’associazione CasAmica onlus che da 25 anni accoglie persone provenienti da lontano, bisognose di cure presso i grandi ospedali milanesi. In tutti questi anni CasAmica ha raggiunto numeri sorprendenti: 4 case d’accoglienza aperte 365 giorni l’anno, oltre 100 posti letto, 4mila persone accolte l’anno, 35mila pernottamenti offerti.  

E per finanziare la struttura d’accoglienza per bambini e ragazzi come Valeria, CasAmica lunedì 29 ottobre alle ore 21, presso il Teatro Leonardo da Vinci, ha organizzato un grande concerto, il cui protagonista sarà il noto cantante Alberto Fortis

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