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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca via Terzaghi

Irriducibili della mountain bike: con vanga e rastrello per tracciare percorsi fuori pista al Monte Stella

Li ha bloccati la polizia locale, intervenendo sul posto

S'infiamma la questione dei biker che, in sella alle biciclette, praticano il fuori pista sul Monte Stella. Dopo una petizione lanciata da un comitato per impedire le discese in mountain bike, un gruppo di appassionati ha effettuato domenica un blitz per "ridisegnare" i percorsi, con tanto di vanga e rastrello, creando solchi nel terreno per agevolare il passaggio. 

L'intervento della polizia locale ha sventato l'operazione. Il comitato che aveva promosso la petizione aveva sottolineato la pericolosità dei fuori pista sia per l'incolumità delle persone che frequentano il parco sia per la tenuta del terreno. In seguito al blitz, il Municipio 8 di Milano ha preso una dura posizione: «Spettacolo indecente. Un gruppo di persone, munite di pale, rastrello e falcetto, ha devastato pezzi del parco per tracciare percorsi per mountain bike. I danni sono enormi». 

La questione non riguarda soltanto il Monte Stella. L'ente che gestisce il Parco Nord, tra Milano, Bresso e Cinisello Balsamo, aveva infatti denunciato la stessa pratica presso la montagnetta dove si trova il Monumento del Deportato. Una pratica, quella dei fuori pista, che «deturpa il paesaggio e distrugge il prato», scriveva l'ente, «e risulta pericolosa per i ciclisti stessi e tutti gli altri frequentatori».

Propone una "terza via" il consigliere comunale dei Verdi Enrico Fedrighini, già assessore proprio del Municipio 8. «Agli strilli di chi raccoglie firme per impedire l’accesso delle biciclette nel parco Monte Stella, ha risposto un manipolo di incivili che, muniti di vanga e rastrello, hanno divelto barriere anti-bikers provando a ripristinare un tracciato abusivo, messi in fuga dal pronto intervento della polizia locale», ha scritto in una nota l'esponente dei Verdi: «E' necessario che, fra ottusità e inciviltà, prevalga una "terza via" diffusa nei Paesi civili e fatta di due semplici punti: garantire controlli sistematici del parco anche con vigili in mountain bike (come sta avvenendo); definizione e segnalazione di itinerari accessibili, con piena sicurezza per gli altri utenti del parco e piena tutela del bene-parco, alle biciclette».

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