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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Spara contro il sindaco in Comune, chiesta perizia psichiatrica

Disposta per Giuseppe Pegoraro la perizia psichiatrica. L'uomo si sentiva vittima di un sistema e voleva fare una strage non solo nel comune di Cardano al Campo

Giuseppe Pegoraro, l'ex vigile di Cardano al Campo sospeso dal servizio che martedì ha sparato al sindaco e al vicesindaco, prima di essere arrestato, non intendeva fermarsi al blitz in Comune. Il rancore che covava comprendeva anche altri soggetti, tra cui i politici di sinistra, i giudici e i finanzieri, e la stampa.

Pegoraro, 60 anni, è stato interrogato dal sostituto procuratore che si occupa del caso, Nadia Calcaterra, subito dopo essere stato portato in Procura. L'uomo ha usato toni rancorosi anche davanti agli inquirenti, convinto di doversi "fare giustizia" a tutti i costi e che "grazie alla armi" avrebbe potuto farlo.

Un'apparente quadro persecutorio, insomma, per cui ora l'autorità giudiziaria potrebbe disporre per lui una perizia psicologica per valutarne l'effettiva capacità di intendere e volere. L'ex vice comandante dei vigili ha espresso odio per i giudici che hanno emesso la sentenza di primo grado per truffa e peculato relativamente alla vicenda che lo vede coinvolto con altri sei dipendenti del Comune; per i politici, soprattutto per quelli dell'amministrazione locale, del Pd, quindi "comunisti"; per i giornalisti che lo hanno dipinto "come un mostro" e per i militari della gdf che hanno compiuto gli accertamenti su di lui.

L'uomo ha manifestato convinzioni di "estrema destra" e una mania "per le armi e le cose militari". Il rancore è comunque apparso, al momento, l'unico movente. Durante l'interrogatorio non ha confermato di avere deciso altri obbiettivi precisi, ma la sensazione è che se non fosse stato fermato avrebbe proseguito nella sua folle vendetta.

Pegoraro avrebbe "pensato a tutto" e preventivava già di morire. "Mi vogliono schiacciare - ha lasciato scritto nel suo testamento - ma io non mi fermerò, succeda quel che succeda". Un testamento redatto con ogni probabilità poco prima di compiere il suo folle gesto, privo di consistenza economica, ma pieno di opinioni, una sorta di testamento "spirituale" per un uomo che si sentiva al centro di una cospirazione. Agli inquirenti ha fatto intendere di essere stato "pronto a tutto", e assolutamente non disposto a farsi "catturare vivo".

L'uomo avrebbe anche espresso l'idea di scappare nei boschi (e a questo sarebbero servita parte della dotazione militare che aveva preparato, composta non solo di armi ma di borracce, tende, zaini, viveri) e di resistere alle forze dell'ordine pur se braccato, come Rambo nel primo e più famoso episodio della serie.

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