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Cronaca

Pernacchie al telefono nel cuore della notte: condannata

La persecuzione è andata avanti per tre anni, causando ansia e depressione alla vittima e alla sua famiglia

Per oltre tre anni ha perseguitato una ex collega chiamandola al telefono per farle delle pernacchie, anche nel cuore della notte. Ora l'autrice delle molestie è stata condannata e dovrà pagare 41mila euro per i suoi comportamenti.

Le continue chiamate, a qualsiasi ora, erano state infatti fonte di ansia e depressione, tanto per la vittima quando per suo marito e sua figlia, una ragazza che all'epoca era adolescente. I fatti si erano svolti tra il 2006 e il 2009; ora è arrivata la condanna. Il processo era partito dopo che la famiglia, esasperata dalle continue chiamate mute o in cui si sentivano solo delle pernacchie, ha deciso di denunciare.

Dopo due richieste di archiviazione, la responsabile delle angherie nel 2015 era stata finalmente condannata a un anno per molestie e per lesioni personali dolose alla sua collega. Adesso, in sede civile, a Milano si è stabilito che la donna dovrà anche risarcire con 41mila euro la famiglia vittima delle persecuzioni, che ha certificato gli stati di ansia e depressione dovuti alle incessanti chiamate.

La folle persecuzione da parte della donna condannata, vicina e collega della vittima, era nata per alcune problematiche sul posto di lavoro. Le sue continue chiamate, poi, erano andate avanti per tre anni, provocando alla famiglia presa di mira "umore depresso", tristezza e "insonnia".

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