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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Blitz della polizia a casa del trapper Baby Gang

Le perquisizioni per il video girato a San Vittore

La Procura di Milano torna a muoversi intorno a Baby Gang. Zaccaria Mouhib, 20enne trapper lecchese di origini marocchine, ha subìto la perquisizione in casa e il sequestro di vari dispositivi elettronici, per le indagini svolte dai pm meneghini in merito alla registrazione del videoclip del singolo "Paranoia": era stato lo stesso Baby Gang a pubblicare una foto scattata durante la detenzione a San Vittore e poprio all'interno del carcere sono state filmate le immagini entrate a far parte del prodotto finale.

Una fattispecie ovviamente vietata dalla legge: rischia sia chi utilizza lo smartphone in carcere, ma anche chi l'ha indebitamente introdotto all'interno dello stesso.

Il video girato da Baby Gang in carcere

Baby Gang: niente Nameless e perquisizione

La perquisizione è avvenuta nella giornata di lunedì ed è stato lo stesso trapper a darne notizia attraverso il suo profilo Instragram, legando il tutto alla mancata partecipazione al Nameless Music Festival che è andato in scena durante il fine settimana appena passato: "Il Nameless era una data molto importante per me, visto che sono 6 anni che sogno di salire sopra quel palco e di far vedere in zona mia che qualcuno di loro c’è la fatta. Quando ne ho avuto la possibilità, gli agenti di polizia hanno impedito tutto questo, senza un senso. Continuo a fare finta di niente ma non so per quanto posso reggere sta cosa. Aggiungo pure che ieri tornato da Casablanca mi è arrivato un mandato di perquisizione e di sequestro di tutti gli apparecchi elettronici, tra qui il mio telefono e il mio Instagram, cosa che non ho mai sentito in 20 anni di tarantelle. E fidatevi che racconto solo il 5% di quello che mi fanno ma fa niente: sappiate che se un giorno darò di matto e impazzirò, saprete le motivazioni". Profilo social che, comunque, lo stesso Baby Gang sta utilizzando nel corso degli ultimi giorni.

Il video registrato a San Vittore

Il fasciolo su questo specifico caso era stato aperto dalla procura di Milano a inizio aprile con lo scopo di accertare l'"accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti" dal trapper Baby Gang allora detenuto a San Vittore con l'accusa di rapina. 

Era stato lo stesso giovane sul suo profilo Instagram a scrivere di aver "girato una parte" di un suo nuovo video musicale nel centro di reclusione milanese, sostenendo che così il suo "prossimo singolo rimarrà nella storia del rap, visto che sono il primo artista 'detenuto' ad aver girato un video in un carcere". 

"È da tanto che aspetto questo momento, ho preferito far calmare le acque prima di riagire per far capire. Alle persone che non ho bisogno e che non sfrutto l’hype mediatico per spaccare Io se sono quello che sono è per la mia musica e non per le vostre c... mediatiche - aveva detto -. E soprattutto ho voluto aspettare per far credere alle persone che me l’anno messo nel c... e che godevano alla mia carcerazione da innocente che hanno vinto. Quando il vero vincitore è il sottoscritto. Un mio carissimo compagno di cella mi disse che in ogni problema ci sono 2.800 soluzioni e il mio unico problema in quella cella era continuare la mia fottuta musica per questo in queste 2.800 soluzioni ne ho trovato una per continuare a fare ciò che mi hanno sempre vietato di fare".

E ancora: "Detto ciò voglio comunicare a tutto lo stato italiano e a tutti quelli che hanno goduto, che anche se mi chiudete sotto terra io continuerò sempre a fare ciò che ho sempre fatto. Nessuno di voi potrà mai fermarmi i miei sogni e i miei obbiettivi li raggiungerò. E voi vi attaccate. Paranoia presto fuori… ", aveva proseguito Zaccaria Mouhib.

Da qui la comunicazione della notizia di reato da San Vittore alla procura e l'apertura di un fascicolo da parte del pm Giovanni Polizzi. Baby Gang a fine gennaio era stato arrestato in un'inchiesta su una serie di rapine, ma poi scarcerato una ventina di giorni dopo per "profili di lacunosità e debolezza" delle indagini, dopo il ricorso al Riesame da parte del suo legale, l'avvocato Niccolò Vecchioni. Ai domiciliari erano finiti anche altri due rapper, tra cui Neima Ezza, e le misure sono state attenuate nei giorni scorsi. 

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