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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Rescaldina

Cento chili di petardi anche totalmente vietati: indagato un 24enne

Alcuni dei botti erano totalmente vietati, altri vendibili solo a chi ha il porto d'armi o uno speciale nulla osta

Aveva cento chili di botti illegali, il ragazzo di 24 anni di Rescaldina finito sotto indagine dalla polizia amministrativa e sociale. Il capo d'accusa è, per ora, fabbricazione e commercio abusivo di materiale esplodente, ma potrebbe peggiorare in detenzione di esplosivi: lo deciderà la procura di Milano, dopo avere valutato con esattezza la "micidialità" del materiale, come si dice in gergo, ovvero la quantità, qualità e concentrazione nello stesso posto.

In effetti, il giovane perito chimico, con un lavoro regolare e totalmente incensurato, non aveva soltanto fatto qualcosa d'illecito, ma anche di molto pericoloso. Cento chili "lordi", ovvero circa settanta di massa esplodente, accatastati in scatoloni in un appartamento vuoto ricavato all'interno di un villino in cui il 24enne vive con i suoi genitori. Materiale che può facilmente deteriorarsi e scoppiare: sarebbe stato un disastro.

La polizia ha avuto alcune "soffiate" e ha saputo che a Rescaldina si potevano acquistare, anche in quantità ingente, petardi e fuochi d'artificio di vario genere, normalmente non reperibili nei normali canali. Si tratta infatti di botti totalmente illegali ma anche di petardi che possono sì essere venduti, ma esclusivamente a chi ha il porto d'armi o uno speciale nulla osta del questore (ad esempio gli organizzatori di spettacoli pirotecnici). 

Il ragazzo aveva acquistato dal Mezzogiorno i botti (di fabbricazione italiana) e, appunto, li rivendeva. Non poteva che avere un "giro" discreto, ma saranno le indagini ad accertare esattamente come fosse "organizzata" l'attività. Di certo si sa che aveva già iniziato a piazzare alcuni dei petardi, ma gliene rimanevano circa l'80-85%. Il valore complessivo della merce (tutta sequestrata e stoccata in luoghi sicuri) tocca i 50 mila euro. E' presumibile che i genitori fossero a conscenza dell'attività del figlio, e che questa proseguisse da diverso tempo, data la quantità del materiale trovato: ad esempio 218 "cipolle" e 50 "artifici cilindrici per mortaio", tutti pezzi assolutamente vietati in Italia. 

VIDEO: IL SEQUESTRO DEI FUOCHI D'ARTIFICIO

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