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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Approvato il Pgt: meno edifici, stralciati gli scali ferroviari

Alla 15sima seduta di consiglio la maggioranza approva il piano di governo del territorio. Scendono gli indici di edificabilità, stralciati gli scali e alcune aree come Cascina Monluè. Si ridimensiona via Stephenson

Con 27 voti a favore (della maggioranza) e il voto contrario di Mattia Calise (5 Stelle) è stato approvato martedì sera il piano di governo del territorio di Milano. Sono servite 16 sedute di commissioni e 15 di consiglio comunale.

L'assessore Lucia De Cesaris ha parlato di un lavoro "equilibrato che permetterà alla città di ripartire e segna un punto certo per gli operatori, senza buttare via tutto quello che era scritto nel precedente piano". E Giuliano Pisapia si è detto soddisfatto anche per il metodo seguito: "Sono state valutate positivamente alcune delle 4mila osservazioni che i cittadini avevano fatto al Pgt precedente". Secondo il sindaco il piano porta "più verde, più housing sociale e una città più vivibile".

All'interno dell'opposizione è stato particolarmente critico Calise: "La politica - ha commentato - non è riuscita a dare un indirizzo allo sviluppo della città verso la sostenibilità. Il piano di Masseroli portava 5 milioni di metri cubi di edifici, questo piano li dimezza e invece doveva azzerarli". La Lega Nord ha invece rivendicato di avere portato alcune migliorie: tra queste, la salvaguardia dei Navigli, il divieto di costruzione nei cortili, la difesa dei borghi storici di Milano e delle aree agricole, la liberalizzazione delle realizzazioni sotto i 5mila mq. "Di più - spiega però Alessandro Morelli - doveva essere fatto sugli scali ferroviari, che sono stati esclusi dal piano, e sulla Darsena, su cui la sinistra ha rifiutato di discutere". E per Carlo Masseroli (Pdl) il piano non è più un sogno ma un "incubo di regole": "Non è più una riforma ma uno strumento per burocrati".

MENO POPOLAZIONE - Stando alle proiezioni, con questo pgt Milano nel 2030 avrà circa un milione e mezzo di abitanti. Dunque circa 150mila in più rispetto ad ora, compresi però i quasi 100mila che andranno a vivere a City Life, Porta Nuova e altri quartieri già in costruzione. Con il pgt del centro-destra, Milano nel 2030 avrebbe avuto circa 500mila nuovi abitanti. La riduzione è frutto degli indici di edificabilità inferiori ma anche dello stralcio di intere aree come il carcere di San Vittore, alcuni scali ferroviari e il quartiere di via Forlanini.

PARCO SUD E AMBIENTE - Il Parco Sud era salvo anche prima, ma chi possiede aree agricole non edificabili poteva, col pgt del centro-destra, utilizzare le volumetrie in altre parti della città. Ora non sarà più possibile: questa sorta di "cemento virtuale", secondo i calcoli, ammontava a 2 milioni e mezzo di metri quadrati. Che ora non sono più permessi. Sparisce inoltre dal pgt la trasformazione dell'area di Cascina Monluè. Non solo: chi ristruttura ponendo attenzione al risparmio energetico avrà un bonus in volumetrie del 15% in più (prima era il 5% in più e decadeva dopo 5 anni di inutilizzo).

CASE A BASSO COSTO - il "capitolo" che aveva fatto particolarmente arrabbiare i sindacati all'epoca del pgt Moratti-Masseroli. Ora, se l'area è superiore a 10mila mq, c'è l'obbligo di costruire anche case a basso costo in housing sociale. Si calcolano 24.953 nuovi alloggi, di cui 14.862 in vendita agevolata, 6.405 a canone moderato e 3.686 a canone sociale.

VIA STEPHENSON - Doveva essere la Canary Wharf di Milano, secondo le intenzioni di Masseroli. Un vero quartiere del terziario, da zero, grazie a un indice di edificabilità altissimo. Il pgt targato Pisapia l'ha nettamente ridimensionato, facendolo scendere del 75% e introducendo il divieto di costruire abitazioni.

MOBILITA': UN "SI" E UN "NO" - Il pgt di centro-sinistra dice un "sì" e un "no" al vecchio documento della Moratti. Da una parte viene definitivamente accantonata l'idea del tunnel sotterraneo tra Linate e l'area Expo, che avrebbe attraversato tutta la città, perché insostenibile sia sul profilo economico sia su quello ambientale. Dall'altra viene invece confermata l'idea della "Circle Line", un treno leggero che - sfruttando alcuni tratti ferroviari di periferia già utilizzati dal Passante - farà il giro esterno della città.

 

 

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