Da quando è entrato in funzione il piano anti-caldo l'attività del Comune non ha avuto tregua. Le richieste sono di ogni tipo e tradiscono disagi che vanno bel oltre l'afa estiva. Dal piano anti-caldo si passerà a quello anti-solitudine per tutti gli anziani che non escono di casa e non conoscono i servizi del Comune. Basta una telefonata. L'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, lo ritiene una priorità e lo dice illustrando i dati dell'attività del Comune da quando il piano anti-caldo è entrato in funzione: 27.757 interventi tra i più svariati: dalle richieste di pasti, di taxi, di quotidiani. Mille richieste di pasti, nel periodo, e 350-400 quelli forniti quotidianamente; 200 le persone fortemente disagiate che avanzano richieste relative all'igiene personale. Non si sono registrate "situazioni drammatiche", ma l'assessore non si nasconde che vivere in questi giorni in città sia "decisamente faticoso".

Majorino lancia un appello, in vista del piano anti-solitudine: "Fate una telefonata in più al vicino di casa, al parente", in modo che ci creino "vicinanza e prossimita" e siano segnalati al Comune i casi casi in cui intervenire. L'obiettivo del piano anti-solitudine, però, è decisamente più ambizioso: intende contattare chi vive solo e non conosce i servizi offerti dal Comune, perché il problema non sono tanto gli anziani che frequentano i centri sociali e le strutture di assistenza, bensi "quelli che di casa non escono". Majorino, a metà settembre, ha in cantiere un'altra iniziativa: comincerà, da Quarto Oggiaro, delle visite nei quartieri periferici "perché chi governa capisca meglio le esigenze e le istanze dei cittadini". Una sorta di "assessore di quartiere" che rilevi i bisogni dei milanesi "dove negli anni, l'Amministrazione comunale ha avuto più difficolta".
(ANSA)