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Cronaca

Picchiata e trascinata per i capelli in un bosco dal compagno: "Ti scavo una fossa"

In manette un 55enne. Più volte aveva preso a botte la donna

Ha raccontato di essere caduta dalle scale ma la verità l’ha tenuta nascosta fino a che qualcuno non è riuscito a farla confidare e aprire. Ed è scattata la denuncia. Quel giorno non era inciampata: il suo compagno, a metà dicembre, l’aveva costretta con una scusa a salire in auto e aveva guidato fino a un bosco isolato dove l’aveva fatta scendere e l’aveva presa per i capelli, colpendola al volto con diversi pugni, senza riuscire a fermarsi nemmeno davanti alle implorazioni e alle lacrime di lei. “Qui non ti può sentire nessuno” le avrebbe detto. “Ti scavo una fossa e ti butto dentro”. E dopo quella volta è successo ancora.

A fermare le violenze e i maltrattamenti dell’uomo, 55enne italiano, originario della Sicilia, sono stati i carabinieri della compagnia di Seregno che hanno notificato all’uomo nei giorni scorsi una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Vittima delle botte e delle umiliazioni del 55enne la compagna con cui aveva iniziato da poco una relazione sentimentale. E dopo un periodo in cui si era presentato come un gentiluomo, dopo che la donna era uscita da una travagliata precedente relazione, aveva cambiato atteggiamento.

Ora il 55enne è indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesioni personali aggravate. Le indagini, condotte dai militari della compagnia di Seregno e coordinate dalla procura di Monza, sono iniziate in seguito a un episodio avvenuto a febbraio in cui la vittima, al culmine di una lite domestica, è stata colpita da un forte pugno allo stomaco dovendo ricorrere alle cure della guardia medica, alla quale, dopo una iniziale reticenza, aveva raccontato la violenza subita.

Proprio in quell’occasione, il personale sanitario aveva richiesto l’intervento dei militari che, nonostante la reticenza iniziale della signora, erano riusciti ad avviare le indagini informando l’autorità giudiziaria. Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire le vicende della donna nei confronti della quale dallo scorso settembre l’uomo avrebbe avuto condotte violente e vessatorie prima solo di natura verbale e psicologica e poi anche fisica. Gli accertamenti condotti dai carabinieri, attraverso la verifica degli accessi ai pronto soccorso da parte della vittima, hanno permesso di scoprire che, lo scorso mese di dicembre, si era già recata all’ospedale di Carate Brianza da dove era stata dimessa con 25 giorni di prognosi per lesioni multiple, tra cui la frattura di due vertebre.

Per questo episodio, dopo essersi inizialmente giustificata parlando di una caduta accidentale dalle scale, la donna aveva poi rivelato un racconto sconcertante. E aveva vissuto nuovamente, attimo dopo attimo, quel giorno di dicembre in cui l’uomo l’avrebbe costretta a salire in macchina e l’avrebbe portata in un bosco isolato dove le avrebbe tirato i capelli colpendola con pugni al volto fino ad arrivare a dirle che poteva urlare quanto voleva, tanto nel bosco non l’avrebbe sentita nessuno e, anzi, lui avrebbe potuto scavare indisturbato una fossa e buttarcela dentro. Il Gip, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura di Monza sulla base delle risultanze investigative dei carabinieri, ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato che ha tenuto praticamente soggiogata fino a oggi la compagna. Ora il 55enne si trova in carcere.

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