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Cronaca

"Non ti puoi permettere quel monopattino": in tre insultano e picchiano un ragazzo di colore

E' successo a Mortara l'1 settembre. Ora i tre sono stati identificati e denunciati dai carabinieri

Un'aggressione a sfondo razziale che non resterà impunita. La storia arriva da Mortara, centro di 15 mila abitanti della Lomellina, governata da una maggioranza composta dalla Lega e da una lista civica con il sindaco Marco Facchinotti. Protagonisti da una parte tre uomini del posto, ultracinquantenni, seduti ai tavolini di un bar; dall'altra un 25enne del Gambia che passava in monopattino davanti a loro.

Siamo nelle prime ore del pomeriggio di sabato 1 settembre. I tre uomini notano il ragazzo di colore e lo apostrofano: "Noi lavoriamo ogni giorno, tu come fai a permetterti un monopattino così?". Il 25enne è regolare, lavora come operaio ed è sposato; loro ovviamente non lo sanno perché non lo conoscono, ma altrettanto ovviamente non è questo il punto. Lo diciamo giusto per dovere di cronaca.

Fatto sta che i tre uomini, non contenti di apostrofarlo anche con altri improperi che i carabinieri riferiscono essere a sfondo razzista, ad un certo punto si alzano dai tavolini del bar e si avventano sul 25enne, picchiandolo con calci e pugni e facendolo finire al pronto soccorso, dove i medici gli daranno una prognosi di 15 giorni.

Per concludere, afferrano il monopattino e lo scagliano violentemente sull'asfalto provocando anche dei danni al mezzo. Si mettono al lavoro i carabinieri, che in pochi giorni identificano i responsabili del pestaggio razzista e, il 6 settembre, li denunciano. I tre ultracinquantenni risponderanno davanti ai giudici di lesioni personali, danneggiamento e discriminazione razziale. Una lezione che, ci si augura, gioverà a loro e ai possibili emuli.

Il giovane, per la cronaca, aveva sulle prime sporto querela, poi l'ha ritirata. Ma l'aggravante razziale ha consentito ai carabinieri di procedere comunque d'ufficio. Aumentano, purtroppo, casi del genere. A Raffadali, in provincia di Agrigento, un ragazzo tunisino di 16 anni è stato picchiato in strada da un giovane poco più grande di lui, con frasi razziste d'accompagnamento.

A luglio, a Lercara Friddi (Palermo), un 23enne di origine brasiliana, adottato in Italia, è stato pestato davanti a un pub: gli investigatori hanno appurato che gli aggressori hanno agito con la motivazione dell'odio razziale. In Trentino, un'imprenditrice etipoe di 25 anni è stata minacciata e gettata per terra al grido "brutta negra, te ne devi andare".

Un'escalation pericolosa che purtroppo, come si vede, non sembra essere destinata a spegnersi facilmente. E, mentre accadevano questi episodi, in agosto il ministro della famiglia Lorenzo Fontana, esponente della Lega, ha proposto l'abolizione della Legge Mancino, che ha introdotto tra l'altro l'aggravante dell'odio razziale nel nostro ordinamento. 

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