Tangenti, appalti e nomine pilotate: Pietro Tatarella va dai magistrati per farsi interrogare
Tatarella aveva scelto di non rispondere nell'interrogatorio davanti al gip. Ora, invece, parla
Per la prima volta Pietro Tatarella, l'ormai ex consigliere comunale milanese di Forza Italia finito in carcere il 7 maggio nel maxi blitz della Dda milanese su un giro di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti, ha deciso di essere interrogato dai magistrati.
Il politico 'azzurro', anche ex candidato alle Europee ed ex vicecoordinatore lombardo di FI, è stato sentito al sesto piano del Palagiustizia nell'ufficio del pm Silvia Bonardi, uno dei titolari dell'inchiesta coi pm Luigi Furno e Adriano Scudieri.
Tatarella, assistito dai legali Nadia Alecci e Luigi Giuliano e che scelse di non rispondere nell'interrogatorio davanti al gip, è accusato di associazione per delinquere (come Nino Caianiello, il presunto 'burattinaio'), corruzione e finanziamento illecito e sarebbe stato a libro paga dell'imprenditore Daniele D'Alfonso (per lui anche l'aggravante mafiosa) che gli avrebbe versato 5mila euro al mese e concesso l'uso di carta di credito e macchine, oltre a pagargli anche viaggi e vacanze.
Chi è Pietro Tatarella
In consiglio comunale a Milano dal 2011 e un futuro politico da "giovane promessa" di Forza Italia. Pietro Tatarella. Classe 1983, sposato con un figlio.
Una carriera politica iniziata a 22 anni
Nel 2006, a soli ventidue anni, Pietro Tatarella, si è candidato alle elezioni regionali per il consiglio regionale della Lombardia. Nel 2007 poi la nomina a consigliere di zona 7.
E' iniziata così a Milano la carriera politica di Tatarella che nel 2011 è approdato tra i banchi di Palazzo Marino come consigliere comunale di Forza Italia. Per le elezioni Europee del prossimo 26 maggio, già vice coordinatore regionale di Forza Itaia, si è presentato come candidato degli Azzurri.