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Cronaca

Fa discutere la Torre Velasca. Pisapia: "De gustibus..."

Il sindaco non commenta. Boeri (archistar oltre che assessore alla cultura) la difende, Daverio (ex assessore alla cultura) ne è entusiasta. Sgarbi: "E' il figlio brutto a cui comunque si vuole bene"

Si è aperto un dibattito vero e proprio intorno alla Torre Velasca, che a giudizio del Daily Telegraph è uno degli edifici più brutti del mondo. L'assessore alla cultura Stefano Boeri, architetto di fama mondiale, dice che Milano ne va orgogliosa e che si tratta della "invenzione di una nuova architettura". Presso critici e architetti si sottolinea soprattutto il collegamento con la torre del Filarete al Castello Sforzesco, di cui la Torre Velasca vuol essere una moderna citazione. Caustico, ad esempio, è Philippe Daverio, che è stato assessore alla cultura negli anni della giunta leghista di Formentini. "Sarebbe cattivo chiedere a un inglese di avere una conoscenza così articolata della nostra storia e di cogliere il legame col Filarete", dice.

Più cauto Vittorio Sgarbi, anch'egli assessore alla cultura (primi anni della giunta Moratti): "Tende a non piacermi. È il paradigma della civiltà dell'orrore. Ma visto che è il primo di tanti aborti, tenderei a tenerlo. I milanesi la guardano come il figlio brutto a cui vogliono bene comunque". Molto più diplomatico il sindaco Giuliano Pisapia. Durante la presentazione della City Marathon gli è stato chiesto un giudizio, ma lui si è limitato a commentare che "de gustibus non est disputandum".

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