
Poesia di Francesca Pels al Parco Trotter (foto Pels)
Se la poesia entra nei parchi (e ci stupisce)
Versi rapidi, ma in grado di sorprendere, adatti ai ritmi di chi viaggia in metrò o va in un parco: la poesia dentro lo spazio urbano di Francesca Pels
La prima iniziativa, a fine aprile, l'aveva chiamata "Trasporti poetici". Ora torna con "Spaccare il minuto". E' Francesca Pels, giovane artista e poetessa milanese che ha deciso di entrare nello spazio urbano "invadendo" Milano con le sue opere. Invadere non è però il verbo più corretto, perché è tutto tranne che invadente imbattersi nei fogli poetici appesi nei vagoni del metrò o, come in questo caso, tra un albero e l'altro di alcuni parchi cittadini.
I ritmi della città non si confanno, di solito, alla riflessione e alla pausa necessarie per la poesia. Ma questo non significa che la città sia incompatibile con l'opera poetica: e i brevi versi di Francesca Pels lo dimostrano. Si riescono a leggere velocemente, il tempo di una fermata di metropolitana o di sostare un attimo mentre si passeggia al parco. Non chiedono altro tempo. Chiedono semmai spazio: e offrono un modo per stupirsi, sorprendersi.
(Nelle foto, le poesie al Parco Trotter e al Parco della Guastalla)