Febbre da Pokémon Go: a Milano i tour in risciò per gli allenatori «pigri»
La società che noleggia i risciò nel centro storico ha lanciato un'iniziativa per i giocatori: 20 euro per 30 minuti di caccia tra i monumenti. E non mancano le polemiche per il prezzo.
Dopo l'invasione è tempo di monetizzazione, trasformare la comparsa dei Pokémon in denaro contante. Tra i primi a convertire la passione degli aspiranti allenatori in un business è stata una pizzeria di New York che ha attivato un'opzione del gioco (a pagamento) capace di attirare i mostriciattoli tra i tavoli del locale. Quanto ha fruttato? Molto, consideranto che a fronte di un «investimento» di 10 euro la pizzeria ha aumentato i propri ricavi del 30% in un week end.
La febbre per i mostriciattoli ha contagiato anche gli italiani. Un ragazzo di Ferrara (27 anni) ha messo in vendita su ProntoPro un'ora di «caccia» per 15 euro. Basta consegnargli l'account e il contante, al resto penserà lui.
Il business è arrivato anche a Milano. Come? Con i risciò di Veloleo (i tricicli che si vedono in Piazza Duomo, per intenderci). La società propone dei minitour a caccia di mostriciattoli: 20 euro per trenta minuti in giro per il centro storico comodamente seduti con gli occhi sul display del telefono, pronti a catturare Pikachu e company.
Già perché per catturare pokémon oltre che lanciare sfere poké bisogna camminare o al limite spostarsi in bicicletta (l'applicazione infatti tiene conto della velocità di spostamento fino a 20km orari: non è possibile barare spostandosi in auto o col motorino). Una soluzione per gli allenatori pigri che preferiscono giocare seduti, piuttosto che scarpinare per la città alla ricerca di animaletti e palestre in cui combattere.
Non sono mancate le polemiche: la pagina Fb dell'organizzazione è stata invasa da critiche sul prezzo "esagerato": "87 centesimi al minuto per usare il mio cellulare? Voi siete fuori"; e ancora: "20 euro per i Pokemon mi sembra assurdo". Critiche alle quali Veloleo ha risposto pazientemente una ad una.