rotate-mobile
Cronaca Cenisio Monumentale / Via Giulio Cesare Procaccini

Body worlds, polemiche sulla provenienza dei cadaveri della mostra

"Non provengono dalle carceri cinesi, né da quelle russe, sono solo donatori" e gli organizzatori quereleranno chiunque insinui il contrario

Non chiuderà in anticipo la mostra Body Worlds, così ha deciso il comune che respinge le richieste fatte da Nando Dalla Chiesa, Fiorello Cortiana, Silvia Giacomoni, don Piero Cecchi, Stefano Levi Della Torre e Elisabetta Pellarin: La mostra ospitata alla Fabbrica del Vapore si concluderà il 17 febbraio, come da programma.

Il corpo visto in profondità © Mesa Paniagua/MilanoToday

Il dubbio che avevano isinuato i richiedenti riguardava la provenienza dei corpi - come riporta il Corriere -, cioè che non fossero tutte donazioni volontarie, come il dottor Gunther von Hagens, creatore di Body Worlds ha più volte sostenuto.

In una lunga mail chiedevano al sindaco l'impegno dell'avvocatura comunale per approfondire e comprendere la legalità o meno della mostra e l'origine dei cadaveri. Il sospetto è quello che si tratti di corpi provenienti da un traffico in nero di cadaveri  cinesi o russi.

Il corpo visto in profondità II © Mesa Paniagua/MilanoToday

Tutte le accuse sono state immediatamente respinte sia dagli avvocati dell'èquipe che allestisce la mostra sia dal Comune. Antonio Calbi, direttore del settore spettacolo della Cultura, scrive in una nota: "Ribadiamo nuovamente che la mostra Body Worlds ospitata a Milano, così come comunicato in tutti i documenti ufficiali, è la mostra originale (come sa, infatti, numerosi sono i cloni in circolazione nel pianeta) e che i corpi presenti in mostra sono frutto di donazioni spontanee (certificate da atti notarili, come ci precisano i produttori) e non di furti o appropriazioni illecite, né tantomeno provengono da carceri cinesi". Amen.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Body worlds, polemiche sulla provenienza dei cadaveri della mostra

MilanoToday è in caricamento