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Cronaca Porta Vittoria / Via Francesco Sforza

Giudici di pace donne, troppe minacce: saranno protette da poliziotti in aula

La decisione del Tribunale di Milano dopo la lettera di un giudice donna che lamentava le minacce continue

Le giudici di pace donne saranno "protette" da agenti di polizia, presenti in aula, per prevenire le minacce a cui sono spesso soggette, soprattutto durante le udienze in cui si decide se espellere dall'Italia un cittadino straniero. Lo riferisce Repubblica. La decisione è arrivata da un vertice in Tribunale, a Milano, in seguito alla lettera di una giudice che lamentava le minacce ricevute in udienza da due uomini e aggiungeva che si tratta di episodi «non infrequenti».

Il giudice Fabio Roia, responsabile delle misure di prevenzione in Tribunale, ha accolto la rimostranza e promesso un lavoro di concerto con la questura di via Fatebenefratelli per garantire che siano presenti agenti di polizia. Il problema sembra essere frequente soprattutto da parte di cittadini nord-africani nei confronti di giudici donne. Come se non accettassero di essere giudicati da donne, e paradossalmente nonostante in alcuni di quei Paesi, come l'Algeria, le donne giudici siano maggioranza.

Tenta di entrare dal giudice di pace con un coltello

A settembre 2016, un uomo ha provato ad entrare nell'ufficio dei giudici di pace, in via Francesco Sforza, con un coltello da macellaio nella valigetta. I vigilantes lo hanno però scoperto e bloccato all'ingresso. L'uomo si è giustificato asserendo di non essersi ricordato di avere il coltello in valigia, ma questo non è bastato ad evitare per lui la denuncia per porto abusivo di armi. Nella vana speranza di cavarsela, l'uomo ha affermato di essere un avvocato, ma non aveva alcun documento di riconoscimento dell'ordine con sé. 

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