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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Forlanini

Gli impiegati infedeli di Poste Italiane che rubano 350mila euro

Sette persone sono indagate dalla polizia locale e di Stato per furto di valuta estera arrivata per posta al centro di smistamento di Milano Linate

L'equivalente di 350mila euro in yen giapponesi e dollari australiani rubato dalla corrispondenza arrivata al centro di smistamento di
Poste Italiane di Linate. Ad essere accusate del maxi furto di valuta estera sette persone, indagate da polizia di Stato e polizia locale di Milano.

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All'esito di un'indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Milano, gli agenti hanno eseguito un'ordinanza di misure cautelari  emessa dal Gip nei confronti di due uomini di 46 e 51 anni, una donna di 40 e i due complici di 46 e 55 anni, tutti accusati di furto pluriaggravato e riciclaggio sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia e a quello di permanenza nel comune di residenza con divieto di allontanamento dall'abitazione. Denunciati in stato di libertà anche un 45enne e una 40enne.

Gli 'impiegati infedeli' di Poste Italiane a Linate

Secondo quanto emerso dalle indagini dell'ufficio polizia di frontiera aerea dell'aeroporto di Linate e dal Nucleo reati predatori della locale, i sette sono responsabili del furto di valuta straniera che era all'interno di buste provenienti da paesi dell'estremo Oriente, soprattutto dal Giappone. In particolare, tre impiegati delle Poste e quattro loro complici nel corso di anni avrebbero rubato oltre 350 mila euro sottraendo valuta estera destinata a opere caritatevoli o quale corrispettivo per l'acquisto di amuleti di buona sorte.

Yen giapponesi e dollari australiani venivano cambiati in euro con regolarità agli sportelli cambiavalute delle zone più frequentate di Milano, in modo da non dare troppo nell'occhio. Ma alcune segnalazioni arrivate dalle agenzie di cambio dell'aeroporto hanno fatto scattare le indagini. Gli impiegati si erano insospettiti perché la stessa persona chiedeva molto frequentemente di cambiare in euro valuta giapponese e australiana, ma anche canadese, americana e australiano, sterline e franchi svizzeri. Gli accertamenti hanno portato a scoprire come si trattasse di un dipendente di Poste Italiane addetto allo smistamento dei sacchi di corrispondenza proprio nel centro di Linate.

Gli investigatori sono poi risaliti ad altri impiegati anche grazie alle riprese video all'interno dell'ufficio di smistamento posta. Gli addetti coinvolti nei furti erano particolarmente abili nell'individuare buste con all'interno denaro in valuta estera, che prontamente nascondevano, anche sotto i vestiti, e poi mettevano nello zaino, uscendo dal posto di lavoro senza essere notati dagli altri colleghi. Poi andavano negli sportelli e cambiavano il bottino in euro.

Vista la frequenza dei furti e l'ingente quantità di denaro, i dipendenti infedeli delle poste si sono rivolti a complici esterni, i quali, come accertato dalle ricevute ritrovate, andavano nelle agenzie di cambio più affollate di Milano, ad esempio in Duomo o in Stazione Centrale, o anche di altre città del centro e del nord Italia.
 

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