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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Pre scuola non attivato, alcuni genitori disperati"

La denuncia di Gibillini (Sel). Il comune di Milano ha deciso di non attivare il servizio se in una scuola ne usufruiscono meno di dieci allievi

Cosa succede se hai un figlio disabile in età scolare e non puoi aspettare che inizino le lezioni perché devi andare a lavorare? La soluzione c'era e si chiamava "pre scuola": un'ora in più, dalle sette e mezza in avanti. Ma dall'anno scolastico 2014/2015, a causa dei tagli, il comune di Milano ha stabilito che questo servizio è riservato alle scuole che hanno almeno dieci bambini a usufruirne.

E questo crea disagi a molte famiglie. Luca Gibillini, consigliere comunale di Sel, riferisce il caso di un bambino disabile di otto anni i cui genitori sono ora disperati perché iniziano entrambi a lavorare alle otto del mattino e non sanno come fare: non possono pagare una baby-sitter ogni mattina ma non possono nemmeno tardare sul posto di lavoro. Colpa - riferisce Gibillini - dei tagli agli enti locali. "Come ne usciamo? Con gli ottanta euro alle neo-mamme, con le cene di Renzi o con l'abolizione dell'articolo 18?", si chiede polemicamente l'esponente di Sel.

Le novità sul pre scuola (e su altre tariffe scolastiche) erano state rese note a luglio 2014. Il pre scuola e il dopo scuola avevano subìto rincari anche abbastanza pesanti, a seconda di quanti figli si hanno e dei servizi a cui ci si iscrive. Ed era stato introdotto anche l'obbligo a non attivare i servizi se, in una scuola, ne usufruiscono meno di dieci allievi. In quella occasione, Palazzo Marino si era giustificato affermando che le tariffe in questione erano ferme dal 1995.

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