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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ambrogino d'oro, le mamme del Rubattino: “Basta sgomberi”

Il riconoscimento è stato consegnato oggi al teatro Dal Verme. Premiata per il coraggio anche Stefania Berti, testimone oculare dell'aggressione di Luca Massari, il tassista morto a novembre

Quest'anno tra i premiati con l'Ambrogino d'Oro, la benemerenza civica di Milano, ci sono anche le Mamme di Rubattino, che hanno aiutato le famiglie nomadi allontanate dai campi abusivi e consentito ai bambini di continuare ad andare a scuola. Le vincitrici salite sul palco del teatro Dal Verme hanno lanciato un appello al Comune affinché cessi la politica degli sgomberi.

"Accettiamo di ricevere questo riconoscimento - ha affermato Maria Assunta Vincenti, portavoce della associazione - anche se noi non vogliamo gli sgomberi, che sono una cosa violenta e disumana”. “Il Comune la smetta – ha continuato la portavoce - i bambini, anche se sono rom, sono il nostro futuro e un'istituzione non può violare i loro diritti". Molto diretto dunque il messaggio lanciato all'amministrazione comunale e freddo e distaccata la stretta di mano riservata a Letizia Moratti.

La replica della Moratti. "Nella sua capacità di essere autonoma Milano non dimentica chi ha bisogno, non lascia indietro chi è in difficoltà", ha commentato il sindaco. Le parole del primo cittadino, oltre che alle mamme del Rubattino sembrano indirizzate anche all'arcivescovo Tettamanzi che ieri ha lanciato un appello alla solidarietà.

"A Milano - ha continuato il sindaco - la politica è sinonimo di servizio, servizio come lo intesero Sant'Ambrogio e San Carlo: Milano identifica il bene nell'incontro tra tradizione e innovazione, tra impegno personale e traduzione di questo nell'interesse comune”.

“Così deve essere Milano, energia per crescere, tensione creativa e positiva per generare un'idea nuova di città, di paese, che valorizza il merito, che premia il bello, che incoraggia i giovani, che investe nella modernizzazione, che offre a ognuno libertà e opportunità per scegliere e costruire il proprio futuro", ha concluso il primocittadino.

Nel giorno in cui l'amministrazione comunale ha premiato le Mamme di Rubattino e la Casa della carità, anche il Corpo della polizia municipale che si è occupato dello smantellamento degli accampamenti abusivi ha ricevuto l'onoreficienza.

Il premio al coraggio.
A ricevere la medaglia d'oro Stefania Berti, testimone oculare che per prima ha denunciato l'aggressione costata la vita a Luca Massari, il tassista milanese malmenato per aver investito involontariamente un cagnolino che a Luca ha dedicato  la benemerenza civica.

"Siamo stati testimoni - ha detto Stefania Berti assieme al marito Andrea Ricotti - di un fatto bruttissimo. Il nostro pensiero va alla famiglia di Luca che da un giorno all'altro ha perso il proprio figlio".

Stefania Berti dopo la cerimonia si è allantonata dal teatro insieme alla famiglia di Luca che ha partecipato alla cerimonia.

"Lasciateci in pace, per favore - ha implorato Stefania ai cronisti - lasciateci andare a mangiare qualcosa con la famiglia di Luca". Dal giorno dell'aggressione, infatti, Stefania e suo marito Andrea si sono legati in un sodalizio umano e amicale, nonostante il dolore, con i genitori di Luca Massari. "Ci siamo conosciuti in ospedale - ha affermato Stefania - mentre speravamo insieme che Luca potesse risvegliarsi dal coma".
   

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