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Cronaca

Brega Massone, l'Appello conferma la condanna a quindici anni

L'ex primario della Santa Rita è accusato di avere confezionato cartelle cliniche per gonfiare i rimborsi e di lesioni a circa 80 pazienti

Confermata in appello la condanna a 15 anni e mezzo per Pier Paolo Brega Massone, l'ex primario di chirurgia toracica della clinica Santa Rita che nel 2008 fu arrestato nell'inchiesta sullo scandalo della cosiddetta "clinica degli orrori". La Cassazione aveva rimandato in appello la sentenza chiedendo di ricalcolare la pena poiché alcune accuse sono cadute in prescrizione, ma l'appello ha confermato gli anni già calcolati.

Il chirurgo rispondeva di lesioni ai danni di circa 80 pazienti, ma anche di falso e truffa al sistema sanitario in relazione a cartelle cliniche "confezionate" apposta per gonfiare i rimborsi. La Cassazione aveva tuttavia valutato che la truffa e il falso commessi fino al 15 dicembre 2005 sono caduti ormai in prescrizione, ma l'appello ha ritenuto che la continuatività dei reati restanti portasse comunque gli anni di condanna a 15 e mezzo.

Uno dei co-imputati, l'ex collaboratore di Brega, Pietro Fabio Presicci, si è visto ridurre leggermente la pena: da nove anni e nove mesi a otto anni e due mesi. Pena (a quattro anni, quattro mesi e quindici giorni) confermata per un terzo imputato, anche lui già collaboratore di Brega Massone, Marco Pansera.

Gli imputati potranno ancora ricorrere in Cassazione. La suprema corte aveva invece già confermato gli "effetti civili" assegnando alla quarantina di parti civili risarcimenti tra i 20 mila e gli 80 mila euro.

In un altro processo, Brega Massone è accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà in relazione alle morti di quattro pazienti nel 2006.

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