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Cronaca Corsico

"L'Italia è un posto di m...": tunisino a processo per vilipendio alla nazione

Rispolverato un articolo poco noto del codice penale: l'uomo sbottò durante l'identificazione quando venne fermato per un controllo a Corsico

Bisogna stare attenti a lasciarsi andare a frasi ingiuriose verso la nazione italiana. Ad esclamare «l'Italia è un posto di m.», per esempio, si rischia di andare nel penale. Forse non tutti lo sanno, ma l'articolo 291 del codice parla chiaro: «Chiunque vilipende pubblicamente la nazione italiana è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000». E non si può invocare, a propria difesa, l'articolo 21 della Costituzione, quello della libertà di espressione del pensiero, perché un conto è esprimerlo in maniera morigerata e un altro conto è lasciarsi andare.

Lo sa bene un cittadino tunisino di 29 anni, fermato a Corsico l'11 dicembre 2015 e risultato irregolare. Il giovane, durante la procedura di identificazione, sbottò più volte. Oltre a varie espressioni di rabbia («io entro ed esco dall'Italia quando voglio, tanto qui mi fanno fare quello che voglio», se ne uscì anche con le frasi che ora lo hanno messo nei guai: «L'Italia è un posto di m., è meglio Allah che l'Italia di m. con voi italiani».

Queste frasi gli valgono adesso il rinvio a giudizio per vilipendio alla nazione italiana: il pm Gianluca Prisco ha raccolto le risultanze e ha appena chiuso le indagini nei suoi confronti.

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