Profughi, il Comune: "Aprite le chiese". La replica (piccata) della Diocesi
Negli ultimi tre giorni sono arrivati a Milano, passando per la Stazione centrale, oltre mille siriani. Sono stati registrati anche più di 200 eritrei. Un'emergenza senza fine, con tutte le strutture comunali e gli enti di volontariato a regimi che superano le loro capacità
Negli ultimi tre giorni sono arrivati a Milano, passando per la Stazione centrale, oltre mille siriani. Sono stati registrati anche più di 200 eritrei. Un'emergenza senza fine, con tutte le strutture comunali e gli enti di volontariato a regimi che superano le loro capacità.
L'assessore comunale ai Servizi sociali Pierfrancesco Majorino ha lanciato un appello al cardinale Angelo Scola per «mettere a disposizione oratori e chiese» in quanto «le strutture comunali e delle associazioni hanno già raggiunto la massima capienza». E su questo arriva la replica di don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana. "La pressione di questi giorni per l’ennesimo arrivo in Stazione Centrale di profughi siriani può avere spinto i rappresentanti del Comune di Milano a qualche battuta infelice e fuori luogo - scrive in una nota -. Evitiamo polemiche sterili e strumentali sulla pelle dei poveri".
Don Davanzo dà atto del fatto che il Comune non sia stato sufficientemente supportato dalle Istituzioni centrali, ma fa presente: "Tuttavia, la soluzione non può essere quella di aprire le chiese. Quello è un appello retorico che non porterebbe alcun beneficio ai profughi. Certo in chiesa avrebbero un tetto e poi? I bagni? La mensa? I letti? Le attrezzature? Il personale? I mediatori culturali, operatori, volontari che siano in grado di gestire la situazione? Stiamo facendo molto e faremo ancora di più. Ma non è solo una questione di spazi. L’aspetto più impegnativo è legato alle persone che devono gestire l’accoglienza, quotidianamente, in modo dignitoso".
La Caritas, tra le altre cose, aprirà sabato 5 luglio a Magenta un nuovo centro di accoglienza con 100 posti nell’ex pensionato Sant’Ambrogio messo a disposizione dalla Fondazione diocesana «La Vincenziana». Caritas Ambrosiana ha reso operativa la struttura facendosi carico dell’investimento economico, insieme con la Cooperativa Intrecci. Il centro si aggiunge a casa Suraya (100 posti), aperta a Milano in via padre Carlo Salerio 51 a maggio e inaugurata il 20 giugno. "La fatica e l’angoscia che leggiamo negli occhi dei siriani che arrivano alla Stazione Centrale ci spingono solo a chinare la testa e a darci da fare. Non è questo il momento della polemica, lavoriamo per trovare soluzioni. E non dimentichiamo che come Caritas e Chiesa siamo attivi per una infinità di situazioni, dai minori, alle prostitute, dai senza fissa dimora agli anziani soli", conclude il sacedorte.