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Cronaca

"Legata e picchiata per ore": il racconto della prostituta sopravvissuta

Un mese prima di uccidere Lavinia Simona, Andrea Pizzocolo avrebbe legato e picchiato un'altra ragazza. Che si racconta a Telelombardia

E' stata intervistata da Telelombardia la ragazza romena salva per miracolo dopo essere stata aggredita e picchiata da Andrea Pizzocolo all'inizio di agosto 2013: la stessa persona che un mese più tardi uccise un'altra prostituta, Lavinia Simona Ailoaiei, e fece sesso con il suo cadavere prima di abbandonarlo in un campo del Lodigiano nella notte.

Ha una dinamica del tutto simile, salvo per l'epilogo, la storia vissuta da Gabriela, questo il suo nome, che la polizia ha rintracciato grazie alla testimonianza di uno dei giovani che l'avevano salvata. Secondo il racconto di Gabriela, i due sarebbero andati in un motel della zona di Saronno e il ragioniere di Arese le avrebbe proposto di vedere un film porno insieme. Gabriela si sarebbe rifiutata e lui, tra l'altro, le avrebbe chiesto: "Perché non vuoi, se il tuo lavoro è come un film porno?".

Poi sarebbe stata legata con fascette da elettricista, le stesse trovate ai polsi e alle caviglie della povera Lavinia Simona, e caricata nel bagagliaio dell'automobile di Pizzocolo. Durante il viaggio verso il Lodigiano, più volte il ragioniere aresino si sarebbe fermato e avrebbe aperto il bagagliaio per picchiarla. E l'ha fatta cadere giù dal bagagliaio: "Sono rotolata, ho strisciato sulla strada", ha detto Gabriela durante l'intervista a Telelombardia. "Poi un ragazzo mi ha vista e mi ha aiutata". Infine, il giorno successivo, la denuncia.

ANESTETICO - Nel frattempo gli investigatori hanno perquisito un armadietto ritenuto nelle disponibilità di Pizzocolo, all'interno della ditta di ascensori di Pero in cui lavora. E hanno rinvenuto slip da uomo (possibile siano stati usati come ricambio, dall'uomo, dopo i suoi tour nei motel) ma anche dell'etere, un forte anestetico.

COMPAGNA - Intanto la donna brasiliana legata sentimentalmente a Pizzocolo avrebbe fatto sapere di non volerlo lasciare da solo "in questo difficile momento".

DENUNCE - La sorella maggiore dell'uccisa, arrivata dalla Romania insieme alla madre dopo l'omicidio, ha annunciato che intende creare una fondazione in ricordo di Lavinia Simona. Ha anche detto che i familiari rimasti in patria non erano al corrente della vita che Lavinia conduceva a Milano ma, una volta arrivati in Italia, senza alcuna esitazione hanno denunciato il fidanzato, con cui la povera ragazza era arrivata qui, ritenendolo responsabile dell'induzione alla prostituzione.


 

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