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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Chinatown / Via Paolo Sarpi

Estorcevano denaro alle prostitute cinesi, sgominata banda a Milano

Sette cinesi di età compresa tra i 27 e i 31 anni sono stati arrestati, a Milano, con le accuse di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e alle estorsioni

"Dateci la busta rossa". In realtà i soldi li prendevano benissimo anche cash, ma con questa frase facevano capire alle loro vittime che dovevano pagare una sorta di pizzo alla banda. Ogni mese 300 euro, come una sorta di rendita dovuta. Lo chiedevano alle prostitute e a chi queste donne "amministrava". Tutto sempre e solo all'interno della comunità cinese ma non per questo circoscritto a via Sarpi, la cosiddetta Chinatown di Milano. Sono stati arrestati in sette, tutti cittadini cinesi entrati in Italia clandestinamente e la maggior parte senza una storia criminale nel territorio.

Estorcevano le prostitute cinesi © Mesa Paniagua/MilanoToday

L'operazione, della Squadra mobile di Milano, ha di fatto sgominato la banda. Tutti giovani, tra i 27 e 31 anni, ma molto temuti dalle vittime: bastava fare il nome del capo, alias A Lao, 31 anni e tutti consegnavano i soldi. Per i criminali - secondo il racconto degli inquirenti - non era nemmeno necessario fare ricorso alla violenza, proprio grazie a questa elevata capacità di intimidazione. Il capo, per esempio, non si è mai dovuto presentare dalle persone soggette a estorsione.

L'indagine inizia in aprile 2012 grazie alla chiamata di una della vittime alla polizia. In quell'occasione vengono arrestati quattro soggetti colti in flagranza di reato. Da loro si riesce a risalire al capo e al suo braccio destro, il 31enne WenJie. Si tratta di due gruppi criminali che prima operavano separatamente ma che, di recente, avevano operato una sorta di fusione, per avere il monopolio dell'estorsioni.

Il loro target principale erano le case dove si prostituiscono le donne cinesi, ma nel loro mirino c'erano anche molti commercianti regolari. In tutto la polizia ha documentato 28 episodi di tentate o consumate estorsioni tra aprile 2012 e gennaio 2013. Viene contestato loro l'associazione a delinquere, l'estorsione e anche lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Alcuni di loro, infatti, con i soldi ricavati dalle estorsioni, avevano per un periodo aperto una "casa chiusa" in zona Niguarda.

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