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Cronaca Duomo / Piazza San Babila

"Block Friday" a Milano, ragazzi di Fridays for future contro Amazon: "Nemica della terra"

Gli attivisti hanno lasciato decine di scatole di cartone fuori dal temporary store in San Babila

È terminato in Piazza Oberdan il quarto corteo milanese di Fridays for future, manifestazione ispirata alla protesta pacifica della studentessa svedese Greta Thunberg che ha interessato più di cento comuni in Italia. I manifestanti hanno attraversato le vie del centro partendo da Largo Cairoli, protestando per i danni causati dal cambiamento climatico. Gli studenti, come già annunciato ieri, hanno preso di mira il "temporary store" di Amazon in San Babila. Con mascherine e tute bianche hanno lanciato scatoloni ed esposto uno striscione con la scritta "Amazon sfrutta e inquina". "Amazon incarna il modello di sfruttamento delle risorse della terra. È simbolo della società consumista che inquina senza pensare", hanno spiegato gli organizzatori che non a caso hanno "scelto il giorno del Black Friday per protestare".

"Siamo in ventimila", hanno urlato al megafono i manifestanti, ma gli organizzatori hanno confermato che in realtà le persone scese in piazza questa mattina "sono state circa 2mila". Durante la manifestazione sono stati esposti cartelli contro il leader della Lega Matteo Salvini, ("+ Pinguini - Salvini ", uno degli slogan), ma anche contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala. "Alla giunta Sala: continuare a piantare stuzzicadenti mentre si cementificano aree boscate, si chiama propaganda e speculazione edilizia. Stop cementificazione!", recitano alcuni manifesti.

Il progetto del Poli per abbattere i consumi energetici

Anche alcuni studenti del Politecnico di Milano hanno sfilato insieme ai ragazzi di Friday for future. Con l’occasione hanno presentato il loro progetto di abbattimento del 90% del consumo energetico per l’edilizia popolare esistente a Milano. “Questo striscione è il risultato concreto di alcuni progetti che si stanno portando avanti sull’edilizia popolare esistente che vedono l’abbattimento fino al 90% del consumo energetico, mentre il 10% è coperto dalle rinnovabili. Sono dati reali ed è una cosa che si può fare concretamente perché riguarda l’esistente".

La manifestazione: i motivi della protesta

"Dopo il grande sciopero globale del 27 settembre, abbiamo assistito a nuove catastrofi causate dal cambiamento climatico", hanno evidenziato i giovani in una nota pubblicata prima della protesta citando le ultime catastrofi naturali in Italia e nel mondo.

"Scenderemo in piazza — avevano scritto — a pochi giorni dalla COP25 di Madrid che si terrà dal 2 al 13 dicembre, in cui i capi di stato e di governo del mondo si riuniranno per presentare i programmi nazionali di contrasto al cambiamento climatico. I governi hanno previsto piccoli provvedimenti insufficienti a fermare il cambiamento climatico, mentre alcuni tra i principali produttori di CO2 a livello mondiale come gli Stati Uniti di Trump continuano a negare la crisi climatica in corso. Manca un serio piano di investimento degli Stati per mettere in comune finanziamenti, conoscenza, strategie per riconvertire l’economia nel più breve tempo possibile".

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