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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cagnola / Viale Certosa

Assalto al consolato del Senegal a Milano: palazzo saccheggiato, chiusa la sede diplomatica

Il blitz lunedì mattina durante una protesta fuori dal consolato

Pietrate, stanze saccheggiate e il console aggredito. Protesta decisamente movimentata lunedì mattina fuori dal consolato del Senegal a Milano, dove si sono ritrovate più di 50 persone per esprimere dissenso contro il governo accusato di reprimere l'opposizione in vista delle elezioni del 2024. 

I manifestanti - solidali col leader del partito di minoranza Pastef, Ousmane Sonko, arrestato con l’accusa di "disturbo dell’ordine pubblico" e condannato a due anni per corruzione minorile - si sono radunati fuori dalla struttura di viale Certosa e hanno intonato alcuni cori per poi lanciare sassi contro il palazzo. 

Dopo aver forzato una porta d'ingresso, i presenti sono riusciti a far irruzione nel consolato e hanno devastato e saccheggiato le stanze, con mobili e computer lanciati dalla finestra. In queste fasi è stato anche aggredito il console generale Mamadou Lamine Diouf, circondato da alcuni manifestanti e spintonato a terra prima di essere soccorso da carabinieri e polizia locale. 

Gli "oppositori" del governo senegalese sono rimasti in presidio davanti al consolato fino alle 13.30, quando sono poi andati via. Sono stati tutti identificati dagli agenti della Digos presenti sul posto. 

Martedì, il ministro degli esteri di Dakar ha poi annunciato la chiusura dei consolati esteri. "Il ministero degli Affari Esteri e dei Senegalesi all'Estero informa di una chiusura temporanea dei consolati senegalesi all'estero. Questa misura è stata presa a seguito di una serie di attentati compiuti di recente contro le missioni diplomatiche e i consolati del Senegal, tra cui a Parigi, Bordeaux, Milano e New York", ha dichiarato il ministero in un comunicato. 

Gli attacchi hanno provocato danni significativi alle missioni diplomatiche, ha dichiarato il ministero, aggiungendo che il consolato generale di Milano è stato particolarmente colpito, con i suoi macchinari per la produzione di passaporti e carte d'identità nazionali completamente distrutte. Le sedi diplomatiche, hanno fatto sapere le autorità senegalesi, riapriranno non appena le condizioni materiali e di sicurezza lo permetteranno.
 

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