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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca

Protesta per la morte senza risarcimento dello studente in stage: "Vergogna"

Vernice rossa sulla sede dell'Inail di Milano

Vernice rosso sangue e la parola 'vergogna' scritta grande in bianco sulla sede milanese dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), ente che non ha risarcito la famiglia di Giuliano de Seta,il 18enne morto lo scorso settembre in una fabbrica di Noventa di Piave (Venezia) a seguito di un incidente durante uno stage dell'alternanza scuola-lavoro. Questa, mercoledì mattina in via Sabaudia, la protesta di Rete studenti Milano.

La Lombardia è la regione con più morti sul lavoro

Sul posto, intorno alle 8, è intervenuta la polizia locale, dopo che la targhetta dell'Inail era stata imbratta di rosso e il marciapiede di bianco. I ragazzi hanno mostrato anche uno striscione con su scritto "Giuliano vive, stop Pcto (ovvero progetti dell'alternanza scuola-lavoro, ndr)". "Oggi abbiamo sanzionato la sede Inail di Milano - scrive sui social la rete studentesca - a seguito del mancato risarcimento alla famiglia di Giuliano de Seta, morto in alternanza scuola-lavoro nel settembre scorso; risarcimento che è stato negato con la motivazione paradossale della mancanza di qualifiche di Giuliano, nemmeno considerato stagista a tutti gli effetti. Noi crediamo sia l'ennesima riconferma di un fatto ormai accertato e palese: lo Stato non è interessato alla scuola, e men che meno a risolvere un problema ormai palese, ovvero la mancanza di sicurezza sul lavoro nel nostro paese".

"In un’Italia dove si verificano quasi tre morti sul lavoro al giorno, dovute alle inadempienze delle imprese nei confronti dei protocolli di sicurezza, dovute allo sfruttamento intensivo, alla mancata regolarizzazione dei contratti, che rimangono strumenti di ricatto nelle mani del datore di lavoro, è impensabile inserire ragazz? non qualificat? e non tutelat?, né dal punto di vista della sicurezza né da quello della legalità, nei contesti lavorativi attraverso i progetti di Pcto, che si mostrano definitivamente per quello che sono: educazione allo sfruttamento ed alla precarietà - conclude Rete studenti Milano -. Le tre morti che si verificano ogni giorno, oltre ai tre studenti morti in stage, non sono morti bianche, bensì posseggono dei mandanti ben precisi: da Confindustria a Mario Draghi, dall'Inail a Valditara, tasselli che compongono il mosaico di un sistema ora più che mai schiavo del profitto e del tutto disinteressato al capitale umano utilizzato per generarlo".

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