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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Scompaiono i viaggi notturni "non Frecciarossa". La rabbia dei ferrovieri

"Faremo questo presidio a oltranza". Stanno allestendo in stazione centrale una "tendopoli" i lavoratori dell'indotto Trenitalia (in tutto sono circa mille) che con il nuovo orario rischiano di perdere il lavoro

Proseguirà «a oltranza» la protesta dei lavoratori notturni dei treni alla Stazione Centrale di Milano: dalla scorsa notte, alle 2.30, tre ferrovieri sono saliti su una torre-faro alta una cinquantina di metri all'esterno della tettoia che copre i convogli, mentre analoghe iniziative - è stato spiegato dai sindacati - sono state messe in atto a Roma e Torino.

Ora una cinquantina di persone sta allestendo una sorta di tendopoli su una pensilina vicina e ci si sta organizzando per passare la notte e garantire i turni anche sopra la torre dove è stato srotolato un enorme striscione con la scritta 'Italia sei più divisa senza i treni notte. No ai licenziamenti'. L'iniziativa nasce per denunciare che circa 1.000 persone perderanno il posto di lavoro a partire dalla mezzanotte di domani quando, l'11 dicembre, entrerà in vigore il nuovo orario delle Fs che riduce i collegamenti notturni e «spezza in due l'Italia obbligando le persone a usare i Frecciarossa al doppio del prezzo».

In particolare 800 sono i dipendenti dell'indotto delle Fs che lavorano alla Servirail (la ex Wagons-Lits) per i collegamenti nazionali, alla Wasteels che cura i viaggi internazionali e alla Rsi impegnati nella manutenzione. A questi se ne aggiungono altri circa 200 che si occupano delle pulizie. «I licenziamenti vanno subito ritirati dall'ad Moretti - ha affermato Angelo Mazzeo della Filt-Cgil -. Lo Stato deve però garantire i finanziamenti per questi treni che garantiscono il servizio 'universale' e per questo motivo ci rivolgiamo al governo Monti. Si taglia l'Italia in due. Scompare il servizio sul versante adriatico e dappertutto. Al signor Moretti diciamo che non si può puntare tutto sull'Alta Velocità che costa il 50% in più dei treni notte. È anche un problema sociale».

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