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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La protesta dei genitori dei ragazzi disabili di via Vivaio

Considerano i nuovi spazi individuati dal Comune per la scuola 'inadeguati' per ospitare i ragazzi con disabilità

Protestano ancora i genitori della scuola di via Vivaio, destinata a essere trasferita in una nuova sede. Mercoledì 9 ottobre un gruppo di mamme e papà dei bambini dell'istituto si è riunito davanti alla ex scuola elementare di via D’annunzio 15, dove dovrebbe essere trasferita la 'scuola media speciale', e che viene ritenuta inadeguata per ospitare i ragazzi con disabilità.

Perché i genitori dicono 'no' al trasloco

Il presidio si è svolto in concomitanza con il sopralluogo presso la futura sede della scuola - dove a oggi si stanno svolgendo i lavori di cantiere -, organizzato dalla commissione consiliare Educazione-food policy, a cui ha partecipato anche la vicesindaca e assessora all'Istruzione, Anna Scavuzzo. I genitori hanno protestato anche per non aver potuto accedere all’istituto a causa di 'problemi di sicurezza legati al cantiere', partito lo scorso maggio. "Questo è un immobile che la scuola ritiene non essere adatto al tipo di progetto formativo erogato - ha spiegato Stefano, genitore e consigliere d’istituto -. Non è adatto, anche al netto dei lavori di ristrutturazione, per ospitare un 40% di ragazzi con disabilità. Per molto tempo abbiamo cercato di interloquire adeguatamente con Scavuzzo, ma oggi non siamo neanche potuti entrare per valutare gli spazi dove dovranno stare i nostri figli".

"Quando mia figlia era in terza elementare - riferisce una mamma -, e il sostegno nelle scuole normali non è mai adeguato ai ragazzini con problematiche, i dottori del Don Gnocchi, dove era seguita, mi hanno detto che o la portavo alla scuola di via Vivaio o la perdevo. Questo progetto, conosciuto in tutta Italia, veramente funziona. Oggi mia figlia è in terza media ed è cambiata, si è evoluta, si è aperta. Nella scuola Vivaio ci sono aule amplissime adatte a ospitare i ragazzi quando hanno problematiche e crisi di vario genere e anche i corridoi sono molto grandi. Lì, ad esempio, spesso si svolgono lezioni parallele quando i ragazzi disabili non se la sentono di proseguire la lezione in classe. I loro tempi vengono rispettati. Questo manca qui in D’Annunzio".

"Accolgo le critiche laddove possono essere costruttive e migliorare il progetto - è stata la replica della vicesindaca Scavuzzo - . L’abbiamo fatto più volte in questi mesi, ascoltando i desiderata delle famiglie sui laboratori, sul posizionamento. Ci siamo spesi in modo ragguardevole per migliorarlo. Inizialmente avevamo pensato di dedicare solo una parte dell’edificio alla scuola, invece, a seguito alle interlocuzioni abbiamo valutato di fare il cosiddetto cielo-terra, quindi dal terzo piano fino al pian terreno. Abbiamo dovuto aggiungere delle altre modifiche e la pianificazione dell’inserimento dei bambini è slittata dallo scorso settembre al prossimo gennaio. Entreranno, ovviamente solo quando sarà tutto a posto”. Scavuzzo ha poi spiegato che l’affitto che il Comune pagava per far rimanere la scuola all’istituto dei Ciechi di via Vivaio "era di circa 700mila euro l’anno, mentre per la ristrutturazione di via D’Annunzio si spenderà circa un milione".

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