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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Gli atei contro Atm: "Censurati". Ma l'azienda replica: "Disguido, nessuna discriminazione"

Secondo l'Uaar, l'azienda di trasporti avrebbe vietato una comunicazione contro il cattolicesimo: "Per la visita del Papa, però, sugli autobus era annunciata la Messa". La replica di Atm: "Si trattava di un evento, non di un messaggio politico o religioso. L'affissione dei messaggi è prevista solo su spazi statici"

Divieto di comunicazioni pubblicitarie a sfondo religioso. E' questa la motivazione con cui l'Unione degli atei e agnostici razionalisti (Uaar) si sarebbe vista rifiutare gli spazi pubblicitari sui mezzi pubblici milanesi di Atm da parte della IgpDecaux, che gestisce gli spazi stessi per conto dell'azienda dei trasporti. 

Il manifesto rifiutato raffigura una bambina di due anni che dice: "Posso scegliere da grande?". Un messaggio contro il battesimo dei neonati. Ma anche un elenco di religioni, decrescente a seconda del numero mondiale di fedeli, tra cui (questo il secondo messggio) la bambina potrà "scegliere" da grande.

Alessandra Stevan, coordinatrice Uaar a Milano, è stupefatta e, a Left, dichiara: "La campagna sta girando in 54 città italiane. A Bologna, Padova e Palermo i manifesti circolano tranquillamente. Noi ci siamo presentati subito come Uaar. Teoricamente viviamo in un Paese laico, ma nei fatti non sembra essere così. Promuoviamo la libertà di scelta, che è una cosa positiva".

La replica di Atm: "Nessuna preclusione, ma è il regolamento"

L'Azienda trasporti milanese, tuttavia, parla di una questione completamente diversa. In una nota, Atm chiarisce "che non vi è alcuna preclusione o discriminazione nei confronti dell’associazione, tanto che Atm non ha mai ricevuto la richiesta di pubblicazione dalla campagna pubblicitaria in questione".

"Il regolamento interno di Atm prevede, da diversi anni, il divieto di affiggere campagne pubblicitarie di carattere politico, sindacale, religioso o relative a movimenti di opinione, sui mezzi pubblici in movimento, quindi su tram, bus e metropolitane. L’affissione invece è permessa sugli spazi statici (pensiline, banchine del metrò ecc.)", scrive l'azienda.

E poi spiega il disguido: "Atm ha accertato che la negazione degli spazi sui treni in metropolitana è stata causata da un errore del concessionario che, inizialmente, aveva offerto spazi che non avrebbe potuto concedere proprio in virtù del nostro regolamento. Il concessionario, in un secondo momento, ha fatto una verifica per spazi statici alternativi ma non ha riscontrato disponibilità per il periodo richiesto. L’associazione dovrà concordare direttamente con il concessionario l’affissione della campagna su spazi statici consentiti, in un periodo in cui c’è disponibilità"

La versione di IgpDecaux

IgpDecaux aveva chiesto una bozza della comunicazione affermando che Atm l'avrebbe dovuta vagliare. Tuttavia Uaar e Atm non sono mai entrate direttamente in contatto: IgpDecaux è sempre stata l'intermediaria e, a un certo punto, ha inviato a Uaar una comunicazione in cui l'azienda dei trasporti ribadiva il divieto di manifesti "a carattere religioso" sui mezzi di superficie. 

Una interpretazione che Uaar respinge, notando che non si attaccava alcuna fede e che tutte le religioni erano elencate comprendendo (in seconda e terza posizione) anche l'ateismo e l'agnosticismo. "La campagna è equidistante da tutte le religioni", spiega Stevan. All'Uaar, la IgpDecaux ha proposto la sola pubblicità statica con cartelloni fissi, ma specificando che non c'erano spazi disponibili di qui a qualche mese.

A quel punto l'Uaar ha rilanciato proponendo un'altra campagna, senza però allegare una bozza. La risposta non lascia molto spazio a dubbi: "Non è questione d'immagine, ma di argomento". Fa notare Stevan, però, che in occasione della visita di Papa Francesco a Milano, nel 2017, sugli autobus milanesi veniva promossa la Santa Messa di Monza. Atm, tuttavia, replica che si era trattato di un "evento" - così come la visita del Dalai Lama - non di un messaggio a carattere religioso che, secondo il regolamento, è vietato pubblicizzare sui mezzi. 

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