Racket del “caro estinto”: una pioggia di condanne
Una pioggia di condanne e rinvii a giudizio per 61 persone coinvolte nel racket del caro estinto. Infermieri, addetti alle camere mortuarie e ai cimiteri avrebbero preso compensi da due ditte di pompe funebri per la segnalazione dei decessi
Alla fine ci sono stati 33 patteggiamenti con pene che vanno dai 2/3 agli 8 mesi, quattro condanne con rito abbreviato che vanno da 2 anni a 1 anno e 7 mesi e 24 rinvii a giudizio. Tra gli ospedali interessati ci sarebbero il Pio Albergo Triulzo, il San Paolo, il Policlinico, Niguarda e il Sacco.
Tra le richieste di patteggiamento accolte quelle di Andrea e Massimo Cerato, titolari delle pompe funebri San Siro e Riccardo D’Antoni della “La Varesina”, che pagavano per le preziose informazioni sulle morti.
Le accuse vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione alla rivelazione di segreto d’ufficio e al peculato.