Violentata sul treno: verifiche su episodi analoghi

Verifiche su altri presunti casi analoghi. Dopo che il 5 aprile una 21enne è stata violentata sul treno che da Milano Porta Garibaldi viaggiava verso Bergamo, la Procura di Milano sta indagando su altre denunce presentate in passato da passeggere di questa tratta.

L'inchiesta, scattata dopo la denuncia della giovane, è condotta dalla squadra mobile e coordinata dal pubblico ministero di Milano Rosaria Stagnaro del pool guidato dall'aggiunto Letizia Mannella. Gli investigatori visioneranno le immagini registrate dalle telecamere delle stazioni per provare a individuare il responsabile della violenza sessuale.

Al momento rimane ancora da chiarire in quale stazione l'uomo sia sceso dopo aver aggredito la ragazza. Da appurare anche se nel convoglio dove sono avvenuti gli abusi ci fosse un altro uomo che invece di aiutare la vittima, si sarebbe allontanato. Al momento gli inquirenti stanno analizzando il Dna del presunto aggressore rilevato sulla vittima.

La violenza: cosa è avvenuto

La 21enne cercava di raggiungere Bergamo. Il molestatore si sarebbe offerto di aiutarla. I due erano saliti insieme sul treno e iniziato il viaggio. Dopo poco, però, l'uomo, secondo il racconto della giovane, avrebbe iniziato gli abusi, approfittando dello scompartimento vuoto. La vittima era riuscita a divincolarsi mentre l'aggressore si stava slacciando i pantaloni e aveva chiesto aiuto. Arrivata in testa al treno, il controllore l'aveva soccorsa ed è stata avvertita la polfer a Treviglio (Bergamo). 

Gli agenti erano subito saliti sul treno e avevano chiuso le porte, ma l'uomo era già sceso. La 21enne, che aveva riportato ecchimosi a polsi e collo, era stata ricoverata a Treviglio sotto choc. Il violentatore - stando a quanto ha riferito la vittima - sarebbe sulla quarantina e con la carnagione scura, forse sudamericano.