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Cronaca

Il ragazzino costretto a cambiare scuola per evitare la baby gang

I membri della gang sono stati tutti denunciati e portati in una comunità

Picchiato e minacciato ripetutamente per essersi fidanzato con una ragazzina della loro comitiva. È la sorte toccata a un ragazzino italiano che a un certo punto della sua vita si è visto costretto a cambiare scuola per evitare la gang che lo teneva costantemente nel mirino.

Nel corso della prima mattinata del 22 dicembre i carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso (Milano) hanno dato esecuzione all’ordinanza della misura cautelare di collocamento in comunità emessa dal gip del tribunale per i minori di Milano su richiesta della procura della Repubblica omonima, nei confronti di tre minori perché fortemente indiziati di atti persecutori e lesioni aggravate, in concorso, nei confronti del loro coetaneo.

I fatti che hanno dato luogo al provvedimento risalgono al mese di maggio 2021, quando la vittima, accompagnata dal padre, ha presentato una denuncia presso la stazione carabinieri di Corbetta (Milano). Il ragazzino ha riferito che nel mese di aprile gli indagati lo avevano picchiato sotto casa della propria fidanzata. La violenta aggressione fisica è stata poi ripresa con il cellulare dalla ragazza.

Alla base dell'atteggiamento violento c'erano i sentimenti di gelosia nutriti dagli indagati verso la vittima. Questo per via della relazione sentimentale da lui allacciata con la propria fidanzata, un rapporto che aveva indotto la ragazza ad allontanarsi dalla comitiva degli indagati in precedenza frequentata.

I comportamenti aggressivi degli indagati sono stati preceduti da ulteriori soprusi in danno del ragazzo: minacce verbali pubblicate sul profilo social della vittima, dispetti e condotte prevaricatrici, attuate sia in ambito scolastico sia nei momenti liberi. Tanto che la vittima a non usciva più da solo, e aveva modificato radicalmente le proprie abitudini di vita, fino al suo trasferimento in un’altra scuola per scongiurare il ripetersi di ulteriori episodi di violenza o vessazioni in suo danno.

L’autorità giudiziaria ha, inoltre, disposto l’irrogazione di “prescrizioni” del divieto di uscire di casa in orario serale e notturno e dell’obbligo di frequentazione di colloqui con i servizi sociali nei confronti di altri tre ragazzi, 17enni, indagati per gli stessi reati ma con minori profili di responsabilità, in ragione del loro ruolo marginale nella vicenda complessiva.

I tre ragazzi destinatari del provvedimento cautelare, uno dei quali nel frattempo divenuto maggiorenne, sono stati collocati presso le comunità a disposizione dell’autorità giudiziaria. 

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