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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

15enne malmenato perché è gay: genitori condannati

Il Tribunale di Milano ha riconosciuto l'aggravante della discriminazione

Il padre lo ha preso a calci e pugni mentre la madre lo insultava. Questo il comportamento di due genitori nei confronti del loro figlio di 15 anni, dopo che lui gli aveva confessato di essere gay. Per l'aggressione mamma e papà ora sono stati condannati dal tribunale di Milano, che ha riconosciuto l'aggravante della discriminazione.

Il ragazzino, prima di essere malmenato proprio da coloro che più di tutti avrebbero dovuto proteggerlo, era stato già vittima di bullismo, tanto da arrivare a compiere gesti di autolesionismo, come tagliarsi la pelle o ingerire sostanze tossiche. Un giorno, poi, aveva deciso di essere sincero con i genitori, entrambi egiziani. Di tutta risposta però è stato prima sgridato e poi picchiato.

Adesso il padre è stato condannato a due anni per lesioni personali mentre la madre a un anno per omissione di soccorso, tutti e due con l'aggravante di aver agito con "fini di discriminazione" per motivi di orientamento sessuale o di identità di genere. A deciderlo il giudice Luca Milani, che ha accolto la richiesta del pm Antonio Cristillo, stabilendo che "è fondata la contestazione dell'aggravante della discriminazione legata all'orientamento sessuale", perché "l'aggressione perpetrata dal padre è stata nitidamente ispirata da sentimenti di odio verso l'autonomia manifestata dal minore sulle proprie scelte di genere". E la madre, "nella propria posizione di garanzia, appunto in quanto madre, aveva l'obbligo giuridico di impedire le lesioni" e invece "nulla ha fatto". 

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