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Cronaca Cassano d'Adda / Via Milano

Si tuffa nel fiume, viene salvato, ma muore in ospedale: era appena uscito dal carcere

Il ragazzo era ospite di una comunità di recupero per detenuti e da qualche tempo, nonostante avesse da tempo finito di scontare la sua pena

Ha lottato fino all'ultimo tra la vita e la morte e insieme a lui si erano aggrappati alla speranza di poterlo riabbracciare anche gli amici della comunità di recupero di ex carcerati dove da diverso tempo il giovane viveva nel milanese.

Cassano d'Adda: ragazzo annega (Foto J. Signorile)

Purtroppo, però, il ragazzo che domenica pomeriggio si è tuffato nelle acque del fiume Adda a Cassano non ce l'ha fatta ed è morto in ospedale al San Raffaele di Milano lunedì mattina dopo che i medici hanno tentato di tutto per salvargli la vita. Le condizioni del giovane, recuperato dai soccorsi in condizioni disperate tra le correnti del fiume all'altezza della frazione di Cascina Cesarina, erano davvero critiche e il trentenne è stato trasportato in codice rosso d'urgenza all'ospedale.

Il ragazzo intorno alle tredici e trenta si era tuffato in acqua insieme ad alcuni amici che, di fronte alla violenza delle correnti, hanno preferito fare marcia indietro e hanno pensato di non proseguire. Quando i compagni hanno alzato la testa dall'acqua però non hanno più visto l'amico riemergere e hanno immediatamente dato l'allarme. Alcuni bagnanti presenti sulle sponde dell'Adda domenica pomeriggio si sono tuffati per prestare soccorso al giovane e cercarlo nel caso in cui fosse rimasto incastrato sul fondo ma del trentenne nell'acqua non c'era già più traccia (Guarda il video).

Poco dopo è partita la richiesta di aiuto al 118 che ha inviato sul posto l'elisoccorso insieme ad alcune ambulanze, i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia locale. I sommozzatori hanno fatto partire immediatamente le ricerche che si sono concluse solo dopo un paio d'ore a chilometri di distanza da dove il giovane si era tuffato ed era stato trascinato dalle correnti. 

Il ragazzo, di origine romena, era ospite di una comunità di recupero per detenuti e da qualche tempo, nonostante avesse da tempo finito di scontare la sua pena, continuava a vivere insieme ai giovani che considerava la sua famiglia. 
 

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