rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

27enne lombardo muore in Veneto durante una scalata. Salvo l'amico milanese

Il corpo del ragazzo, residente a Cesano Maderno (Mb), è stato recuperato nelle prime ore di sabato 28 agosto

È di un giovane alpinista di Cesano Maderno (Mb) il corpo senza vita recuperato questa mattina, sabato 28 agosto, precipitato dalla Torre Venezia in Civetta, in provincia di Belluno. Il giovane, 27 anni, era insieme a un giovane alpinista milanese, di 23 anni, tratto in salvo dai soccorritori. I due si preparavano a scendere in doppia dopo aver scalato la Via Ratti.

L'allarme nella serata di venerdì 27 agosto

L’allarme alla Centrale del Suem è stato lanciato dal giovane milanese venerdì sera intorno alle 22. Come riporta lo stesso Soccorso Alpino e Speologico Veneto, a quell’ora è arrivata la chiamata in cui avvertiva che aveva visto cadere l'amico dalla cengia circolare in cima alla Torre Venezia, prima di iniziare le doppie. Ma purtroppo la nebbia non ha aiutato il recupero dei due giovani scalatori.

"Allertato il Soccorso alpino di Agordo, una squadra ha raggiunto in jeep il Rifugio Vazzoler per poter essere trasportata in quota da uno degli elicotteri abilitati al volo notturno e provvedere al recupero del giovane alpinista milanese rimasto bloccato a 2.450 metri di quota - si legge sulla pagina Facebook del Soccorso Alpino e Speologico del Veneto -. Verso le 23 è arrivata l'eliambulanza dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano che ha subito effettuato una ricognizione, constatando che la nebbia stazionava venti metri sotto il punto dove si trovava l'alpinista. Sceso in piazzola, con il peggioramento del tempo l'elicottero si è spostato ad Agordo, dove ha atteso un eventuale miglioramento fino alle due, quando, perdurando le condizioni negative, l'equipaggio è rientrato".

I soccorsi rallentati dalla nebbia

Nel frattempo il giovane alpinista milanese è stato supportato a distanza: un soccorritore lo ha contattato con il cellulare ogni quarto d'ora per aggiornarlo sull'intervento e per fargli forza. Concordato in prima battuta l'invio dell'elisoccorso trentino, non c'è più stata possibilità di un suo intervento perché impegnato in altre missioni.

"Alle 3 c'è stato un piccolo miglioramento, anche in questo frangente però l'eliambulanza di Trento, prevista in avvicinamento in mezz'ora, non è partita per repentini mutamenti meteo - spiegano i soccorritori -. Alle prime luci, è atterrato a disposizione delle squadre l'elicottero dell'Air Service Center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, che ha atteso si aprisse un varco tra le nuvole persistenti per decollare".

Alle 6.25 due soccorritori sono stati imbarcati e l'elicottero è salito all'altezza della cengia circolare, dove uno di loro è sceso ed è andato incontro al ragazzo, che stava bene anche se fortemente scosso. Caricato a bordo, il giovane milanese è stato portato fino al campo base ai Piani di Pelsa e da lì accompagnato al Rifugio Vazzoler per essere riscaldato e rifocillato.

Il corpo del brianzolo ritrovato dopo ore

L'elicottero è poi nuovamente volato verso la parete per cercare il brianzolo, ma purtroppo per il giovane non c’era più nulla da fare: era precipitato 180 metri più in basso in un canalino sotto l'arrivo delle doppie. Il recupero della salma è poi avvenuto con l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha provveduto a portare a valle anche i soccorritori.

Dalle prime informazioni, usciti dalla Via Ratti ieri verso 21.30, sulla cengia circolare i due scalatori si sarebbero spostati al piccolo canalino di 5-6 metri che porta alla partenza delle doppie. All'inizio di questo canalino ci sarebbe un chiodo con cordino, utilizzato da alcuni scaltori per scendere all'attacco delle doppie. Il chiodo sarebbe uscito dalla fessura e non appena il giovane brianzolo ha caricato il peso dopo essersi agganciato, sarebbe precipitato nel vuoto. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

27enne lombardo muore in Veneto durante una scalata. Salvo l'amico milanese

MilanoToday è in caricamento