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Cronaca

Theo, il ragazzo stuprato dai poliziotti durante l’arresto: l’Inter lo invita allo stadio a Milano

Il giovane era stato fotografato in un letto d'ospedale con la maglietta dell'Inter. E ora l'invito

Quando uscirà dall’ospedale ad aspettarlo ci sarà San Siro. Perché il sogno, adesso, è vederlo “vestire quella maglia con un sorriso”. 

Theo, il ragazzo di ventiduenne che giovedì scorso è stato - secondo le accuse della procura di Bobigny - violentato e picchiato selvaggiamente durante l’arresto in una banlieue di Parigi sarà - appena possibile - ospite dell’Inter. 

L’annuncio è arrivato mercoledì pomeriggio dalla stessa società nerazzurra: “Abbiamo contattato Theo per dirgli che, quando starà bene, sarà nostro ospite allo stadio per vestire quella maglia con un sorriso”, ha spiegato il club insieme a una foto dello stesso Theo in ospedale, proprio con la maglietta dell’Inter addosso. 

A farlo finire in quell’ospedale, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, sarebbero stato quattro poliziotti, ora accusati di stupro e violenze di gruppo. Il giovane, fermato durante un controllo ad Aulnay-sous-Bois, anni è rimasto gravemente ferito dai colpi di manganello ricevuti durante le fasi dell'arresto. Oltre alle ferite riportate al volto e al cranio, il giovane ha subito gravi danni alla zona rettale ed è stato operato d'urgenza.

È stato lui stesso, una volta che le sue condizioni lo hanno permesso, a dichiarare che uno dei poliziotti gli ha introdotto volontariamente il manganello nell'ano. Un racconto, questo, confermato dal referto del medico che ha visitato Theo, che ha diagnosticato "una ferita longitudinale del canale anale" e una "lesione del muscolo sfintere anale", con una prognosi di sessanta giorni.

Accanto a Theo, che ha ricevuto in ospedale la visita del presidente francese Francois Hollande, si è schierato anche il calciatore dell’Inter, Geoffrey Kondogbia, che su Twitter - accanto a una foto del giovane - ha chiesto “Giustizia per Theo”. 

Il ventiduenne, invece, ha chiesto ai ragazzi delle banlieue - che da giorni protestano per il suo arresto - di non fare la guerra e di pregare per lui. 

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