I rapinatori che aggrediscono un ragazzo in sedia a rotelle, in due contro uno
Il blitz in metro a Milano. Arrestati un 21enne e un 27enne
Avrebbero approfittato del fatto che la loro vittima non potesse muoversi, scappare. Avrebbero giocato sulla loro superiorità numerica. Ma hanno fatto un errore: hanno mostrato il loro volto. E così sono finiti in manette. Due uomini - uno di 21 anni e uno di 27, entrambi cittadini marocchini ed entrambi con precedenti - sono stati arrestati giovedì in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di rapina aggaravata perché ritenuti gli autori di un blitz messo a segno l'11 dicembre scorso nel mezzanino della metropolitana di Porta Genova.
Video | La rapina in metro
Quel giorno, stando a quanto ricostruito dagli investigatori della VII sezione dell'Upg, coordinati da Giuseppe Schettino e Gianluca Cardile, i due avevano scippato un 26enne italiano disabile e costretto in sedia a rotelle. Il 21enne e il 27enne lo avevano accerchiato mentre lui si trovava sulla pedana automatica per salire le scale e avevano cercato di portargli via un cellulare Samsung, dovendo però fare i conti con la sua reazione. I rapinatori a quel punto avevano strattonato e spintonato la vittima, minacciando poi anche un dipendente Atm e una donna - anche lei derubata - che erano intervenuti in difesa del ragazzo.
Afferrato il cellulare, i due erano fuggiti senza sapere però che le telecamere di videosorveglianza della stazione avevano ripreso il raid e i loro volti, anche perché nessuno di loro indossava la mascherina anti covid. Proprio grazie alle immagini, il 21enne era stato rintracciato poche ore dopo dalla polizia e messo in carcere con un decreto di fermo. Approfondendo gli accertamenti su di lui, gli investigatori hanno scoperto che il giorno precedente era stato già denunciato per un'altra rapina, insieme a un secondo uomo.
Ai poliziotti è bastato confrontare le foto di quel secondo uomo con i video della metro per accertare che l'altro rapinatore fuggito da Porta Genova era proprio lui. Ottenuti così anche il nome e l'identità del 27enne, gli agenti hanno chiesto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, che è puntualmente arrivata. Il 21enne era ancora in cella - e ci rimarrà -, mentre il suo complice è stato rintracciato nelle scorse ore poco lontano dalla stazione di Lambrate ed è stato portato a San Vittore.